Panguaneta punta sulle donne, parità di genere tra le priorità
L’orario flessibile per consentire alle neo mamme di tornare al lavoro, la promozione dei congedi per i papà, un consiglio d’amministrazione composto per il 75% da donne e ruoli di responsabilità in azienda affidati a donne nel 46% dei casi, anche nei reparti produttivi che storicamente hanno una forte presenza maschile. Sono alcune delle azioni che hanno permesso alla Panguaneta, l’azienda di Sabbioneta leader in Italia e in Europa nella produzione di compensati di pioppo (80 milioni di fatturato, 250 addetti e 80% del prodotto esportato), di ricevere, da parte di Imq (Istituto italiano del marchio di qualità) la certificazione del sistema di gestione per la parità di genere. Panguaneta è tra le prime Pmi (Piccole e medie aziende) italiane a ottenere questo tipo di certificazione, e l’ha ottenuta con un punteggio di accesso del 75% (quando il minimo previsto è 60%).
Il risultato, raggiunto con la consulenza della mantovana Progesa, fa parte di un più ampio percorso etico e sociale partito ormai da tempo: «Questa certificazione – spiega il consiglio d’amministrazione dell’azienda – rappresenta un passaggio importante nel solco della strada già tracciata dal nostro Bilancio di sostenibilità. Ci siamo messi in discussione e abbiamo analizzato approfonditamente la nostra realtà per rafforzare le nostre buone pratiche e individuarne di nuove, perché vogliamo crescere insieme ai nostri collaboratori ed essere pienamente inclusivi».
Per essere un posto di lavoro con meno ostacoli alla crescita delle lavoratrici, il punto di partenza è la regolamentazione in materia di pari opportunità, dal quale derivano il sistema di gestione aziendale e, di conseguenza, le procedure organizzative e i controlli interni. «Procedure – spiega Panguaneta – che le aziende possono adottare in forma volontaria per ridurre il divario di genere e, in generale, per prevenire ogni forma di discriminazione all’interno dell’ambiente di lavoro».
Come si arriva al punteggio che consente di ottenere o meno la certificazione? Ci si arriva grazie a un sistema documentato che coinvolge sei aree di attività, ognuna delle quali ha un indicatore di performance (KPI) per poter calcolare un punteggio. Punti che fanno da guida per avere la certificazione da parte di un ente ufficiale.
Tra le aree ci sono la distribuzione dei ruoli di potere tra i generi, l’equità remunerativa, la garanzia di pari opportunità di crescita professionale, la correttezza dei processi di selezione e gestione delle risorse umane e della formazione interna, la tutela della genitorialità e la conciliazione dei tempi di vita e lavoro.