Caso Finlombarda: reato derubricato. Pene da un anno e 4 mesi a due anni. E parte del processo arriva a Mantova
Condanne che vanno da un anno e quattro mesi fino a due anni e derubricazione del reato da corruzione a traffico di influenze illecite per i principali imputati per il “caso Finlombarda”, dal nome della società finanziaria in house di Regione Lombardia, relativo a un presunto sistema di corruzione che avrebbe riguardato alcuni strumenti di credito a medie e piccole imprese. Lo ha deciso la quarta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Giuseppe Fazio, che ha accolto le richieste del pm Paolo Filippini, compresa la riqualificazione dell’accusa.
I giudici hanno quindi condannato a due anni di reclusione Mario Cesaroni, ex presidente di Confapi Milano (Confederazione della piccola e media impresa) e a un anno e mezzo di carcere alcuni imprenditori eccetto Antonio Desiata, figlio di Alfonso, ex presidente di Generali, che si è visto infliggere un anno e dieci mesi.
Desiata junior, era già condannato per una vicenda di frode fiscale legata alla vendita di carburante alle cosiddette pompe bianche di benzina: Oltre ad altre tre condanne per truffa a due anni e a un anno e quattro mesi e alle sanzioni pecuniarie che vanno dai 30mila ai 90mila euro,per quattro società imputate per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, il collegio ha assolto o ha dichiarato il non doversi procedere per prescrizione per una decina di persone compresa un’azienda: tra questi Luciano Baielli, ex direttore generale della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, accusato di malversazione.
Infine ulteriori tre società in qualità di responsabili civili in solido con chi è stato condannato (per tutti la pena è sospesa) dovranno risarcire in separata sede Finlombarda, parte offesa.
Il dibattimento alle battute iniziali è stato “spezzettato” con l’invio per competenza a Brescia e a Mantova di una serie di posizioni. A Milano ne sono rimaste 27, tra cui quella di Marco Flavio Cirillo, ex consigliere di amministrazione di Finlombarda ed ex sottosegretario al ministero dell’Ambiente, poi stralciata per motivi di salute. Le motivazioni saranno depositate in 90 giorni.
Il processo si era aperto nell’autunno di tre anni fa, nel 2019 con 48 imputati. Al centro della vicenda un presunto sistema di corruzione, ora appunto derubricato a influenze illecite, riguardante le iniziative “Credito Adesso” e “Made in Lombardy” e il progetto “Minibond”, ossia tre strumenti di credito a medie e piccole imprese.