I fondi del Pnrr non bastano, il Comune di Mantova a caccia di altri 5,5 milioni
Per realizzare i ventitré progetti (tutte opere pubbliche) finanziati dai fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza al Comune di Mantova serviranno quasi 5 milioni e mezzo di euro in più del previsto. Colpa dei rincari dei materiali e dell’energia che da un anno a questa parte stanno colpendo tutti i cantieri, sia quelli già aperti che quelli da aprire. A quella cifra va aggiunto un altro milione e mezzo di euro in più, necessario per coprire i maggiori costi che si profilano per Mantova hub, il grande progetto di rigenerazione urbana della zona est della città che coinvolge Fiera Catena e San Nicolò.
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Di rigenerazione urbana, ma della parte a ridosso di Palazzo Te, Te Brunetti compreso, si occupa anche il finanziamento di 19 milioni ricevuti dal Comune per realizzare 17 progetti che riguardano anche altre zone della città. «Per concretizzarli – spiega il sindaco Mattia Palazzi – abbiamo bisogno di 1,6-1,7 milioni di euro in più del previsto sempre per far fronte all’aumento dei costi dei materiali e dell’energia. Ci serviranno soprattutto per finanziare il sottopasso che realizzeremo a Borgochiesanuova per collegare il parcheggio dell’Itis con la nuova palestra Sguaitzer e gli altri interventi previsti per Te Brunetti e l’area del Te. Come Anci, stiamo chiedendo al Governo, e di questo ho già parlato con il vicepremier Salvini, la costituzione di un fondo per le opere indifferibili che ci faccia avere il 10% dei fondi assegnati per coprire il sovrapprezzo. Se non ci penserà lo Stato lo copriremo noi, magari con i ribassi d’asta delle future gare d’appalto».
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Per quanto riguarda, invece, i progetti relativi al bando Pinqua sulla qualità dell’abitare (15 i milioni arrivati a Mantova per intervenire nella parte sud della città, Due Pini, Dosso del Corso e Borgochiesanuova soprattutto), «dovremmo essere assegnatari del 10%, anche se non è ancora ufficiale» precisa il sindaco. Per quelle opere in programma che, in totale, ammontano a 20 milioni 700mila euro, «ci mancano altri 3,8 milioni di euro – dice Palazzi – che copriremo con un mutuo e con la rimodulazione di alcuni lavori». A far sballare i conti iniziali sono sempre i rincari dei materiali e dell’energia, una costante che incombe come una spada di Damocle sulle amministrazioni comunali. I costi maggiori si riferiscono alla nuova scuola primaria che sarà realizzata su un terreno comunale a Borgochiesanuova, in via Rinaldo Mantovano: dai 9,6 milioni iniziali si è passati a 12.
«Il Comune – annuncia il sindaco – accenderà un mutuo, non più di 5 ma di 8 milioni, per coprire il sovrapprezzo e altro. Questo ci serve per avere subito le coperture e andare a gara; se, nel frattempo, arrivasse il fondo statale, il mutuo verrebbe ridotto e cominceremmo a rimborsarlo solo al momento di utilizzarlo, quindi anche dopo mesi». Un sovrapprezzo ha registrato anche il recupero delle cinque palazzine (77 alloggi) in via Gaber, calcolato tra i 300 e i 500mila euro in più del previsto.
Anche San Nicolò sta costando più del previsto, «circa un milione e mezzo di euro – dice Palazzi – un milione lo recupereremo con il mutuo per la nuova scuola. Entro la fine del mese andremo in giunta per approvare il riavvio dei lavori nell’area con l’approvazione della variante per la sistemazione dell’antico cimitero ebraico». E ricorda: «Fino ad ora il Comune, su circa 30 milioni di preventivo, ha messo solo 700mila euro di risorse proprie».