Un regalo sospeso ai bimbi che soffrono in ospedale
È un gesto filantropico e solidale che si conosceva per la tradizione napoletana del "caffè sospeso", ma in questo caso i destinatari non sono sconosciuti avventori di bar ma i piccoli ricoverati in ospedale. Bimbe e bimbi che oltre alle cure hanno bisogno anche di tanto conforto. Ed è proprio questo il significato del "regalo sospeso", approdato ieri anche a Mantova. Porta la firma di Unicef ed è arrivato da una volontaria dell'organizzazione, che ha scelto di acquistarlo per donarlo alle pediatrie degli ospedali di Mantova, Asola e Pieve di Coriano.
Sono in tutto 60 valigette gioco, ciascuna contiene un activity book, un puzzle, carte memo, stickers adesivi. La grafica è curata da uno street artist e il tema è quello dei diritti dell'infanzia.
«A nome di tutta l'azienda ringrazio Unicef per essere sempre, con i suoi progetti, vicina al mondo ospedaliero, disponibili per ogni necessità» le parole grate di Mara Azzi, direttore generale Asst, ieri durante la presentazione dell'iniziativa. Con lei le dottoresse del Poma Silvia Fasoli, direttore di pediatria e Valeria Fasolato, direttore del dipartimento materno-infantile. Il dono arriva da Federica Miliari, giovane bancaria, divenuta volontaria Unicef: «Il gioco per ogni bimbo ricoverato rappresenta un momento di fantasia che per un po' di tempo lo allontana dal dramma che sta vivendo. Ho scelto di essere vicina a questi bimbi come anni fa ho scelto, per una mia esigenza personale, di avvicinarmi al mondo del volontariato trovando in Unicef la risposta perfetta». Le valigette approderanno in queste ore nelle corsie pediatriche dei tre nosocomi virgiliani. Il gioco è stato prodotto da Unicef Italia con la ditta Clementoni ed è già stato distribuito in diversi ospedali.
«Noi mettiamo tutta la nostra professionalità per curare le malattie ma poi c'è il resto – spiegano Fasoli e Fasolato –, questo gioco può alleviare il dolore della lontananza dalla famiglia». ll Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia è rappresentato a Mantova da Cristina Reggiani che è la presidente del comitato, ieri presente all'incontro per ricordare i tanti progetti a favore dell'infanzia: «Unicef non pensa solo ai piccoli dei paesi in via di sviluppo, ci occupiamo di bimbi da 0 a 18 anni, anche nei nostri paesi. I progetti sono molti, come "Ospedale Amico" grazie al quale le porte dei reparti dei piccoli sono aperti h24 ai familiari».