I Ris confermano: Yana morta soffocata nella valigia
Gli esami dei Ris confermano: Yana Malaiko è morta per soffocamento dentro il trolley dove Dumitru Stratan l’aveva rinchiusa per caricarla sull’auto e trasportarla nello stradello di Lonato, dove il suo corpo è stato trovato il primo febbraio, dieci giorni dopo la morte. Quando l’ex fidanzato l’ha caricata, la 23enne era quindi ancora viva.
Assume sempre di più i contorni del racconto inverosimile la tardiva confessione di Stratan, che ha sostenuto di non essersi accorto della gravità della sua aggressione.
Quella sera l’assassino, dopo aver attirato la giovane nell’appartamento di piazzale Resistenza con una scusa, l’ha aggredita prima in cucina, dove è stata trovata qualche traccia di sangue, poi l’ha inseguita in camera da letto, dove Yana si era rifugiata
. Qui lontano dall’occhio elettronico, spento da Dumitru alle 4 di mattina, è avvenuta l’aggressione mortale. Qui è stato sferrato un primo colpo, molto violento, improvviso, a cui è seguita una colluttazione: Yana ha cercato in tutti i modi di difendersi.
Ci sono segni sulla testata del letto, che è di similpelle: tracce di sangue e segni di scarpe.
La giovane, mezza tramortita, è stata colpita sul lato destro del volto,ma l’oggetto usato per colpirla non è stato trovato. Quindi non si sa se si tratta di un attrezzo arraffato dall’assassino in casa o se l’aveva già con sé. Sule federe dei cuscini ci sono piccole tracce di sangue, ma troppo piccole per consentire di supporre che sia stata soffocata con un cuscino. La morte è stata causata da asfissia meccanica da soffocamento: quindi è verosimile che sia morta quando era dentro la valigia.
Ma Stratan, nel corso dell’interrogatorio, ha affermato di non ricordare nulla di quello che è avvenuto dopo, fino al momento dell’arrivo nello stradello di Lonato. I rilievi dei Ris hanno isolato tracce di sangue sulla suola delle scarpe, mentre la felpa, il maglione e i jeans che indossava al momento del fermo nel pomeriggio erano puliti, mentre un testimone ricorda di averlo visto in mattinata con i pantaloni infangati.