Possanzini sbarca a Mantova «Spero in grandi soddisfazioni»
Firma, foto di rito, un paio di frasi affidate al sito ufficiale della società e un mini-video per i social. Si riassume così la prima giornata da allenatore del Mantova di Davide Possanzini, che risponderà invece alle domande dei cronisti il 30 giugno in una conferenza stampa in cui potrà spiegare in modo più dettagliato il suo pensiero.
Sul 47enne marchigiano (è nato a Loreto il 9 febbraio 1976) l’Acm punta forte e per metterlo nelle migliori condizioni lo farà arrivare con tutto il suo staff: il preparatore dei portieri sarà Michele Arcari, il preparatore atletico Nicola Pasin; il vice dovrebbe essere Andrea Massolini, ma su questo c’è ancora un punto interrogativo.
Di certo salutano Mantova due ormai veterani biancorossi: il preparatore dei portieri Federico Infanti e il match analyst Nicholas Lazzari, mentre resterà nello staff il preparatore atletico Corrado Merighi. Altra defezione di peso, nell’area medica (dove ci saranno novità come in quella comunicazione) è quello del fisioterapista Marcello Croci, che lascia l’Acm dopo 13 anni per motivi personali. Il resto dello staff era già andato via con Andrea Mandorlini, che ha firmato con il Cluj e dunque ripartirà dalla serie A rumena.
Davide Possanzini inizierà invece a Mantova la sua vera carriera da allenatore, dato che lo scorso anno ha guidato soltanto per due partite (perse entrambe col minimo scarto) la prima squadra del Brescia in B prima di diventare l’ennesima “vittima” del mangia allenatori Cellino. Fino a febbraio invece Possanzini aveva guidato la Primavera 2 delle Rondinelle: 17 gare con 20 punti conquistati, frutto di 4 vittorie, 8 pareggi e 5 ko; 26 le reti segnate, 34 quelle subite. Numeri che da soli lasciano immaginare un’impostazione di gioco tutt’altro che sparagnina.
In precedenza l’ex attaccante aveva fatto una grande esperienza per 7 anni come vice di Roberto De Zerbi , partendo dalle sfortunate esperienze a Foggia, Palermo (due esoneri) e Benevento (retrocessione) fino all’esaltante triennio al Sassuolo e all’ultima avventura in Ucraina allo Shakhtar Donetsk, conclusa in modo brutale dall’invasione russa nel febbraio del 2022.
Possanzini da tecnico si ispira proprio alle idee di De Zerbi, per cui viene definito da chi l’ha visto lavorare un tecnico “giochista”. Un allenatore, in sostanza, che ama che la sua squadra costruisca dal basso e che cerchi il risultato attraverso un gioco propositivo, d’attacco. Il suo modulo tattico di riferimento è il 4-3-3, anche se come tutti i tecnici moderni non è legato esclusivamente e necessariamente a un singolo sistema di gioco.
Un vantaggio per Possanzini a Mantova sarà quello di poter costruire la squadra da zero insieme al dt Christian Botturi, che quindi avrà modo di scegliere atleti che abbiano le caratteristiche ideali per interpretare il suo calcio. Anche la necessità (annunciata dallo stesso Botturi) di giocare con i giovani per assicurare la sostenibilità societaria non dovrebbe costituire un problema, dato che Possanzini ha lavorato a più riprese nel vivaio del Brescia e anche al fianco di De Zerbi ha valorizzato tanti ragazzi in categorie importanti.
Queste le prime parole del tecnico pubblicate sul sito ufficiale: «Sono felicissimo di essere a Mantova e cominciare questa nuova avventura, ringrazio il presidente Piccoli e il direttore tecnico Botturi per avermi preso in considerazione per il progetto che sta iniziando. Spero ci toglieremo tutti insieme grandi soddisfazioni». Dopo anni d’inferno è la speranza di tutti i tifosi.