Vendemmia in ritardo rispetto all’anno scorso nel Mantovano, nella media le rese
Vendemmia in ritardo rispetto al 2022 ma in linea con gli anni passati. Rese nella media e una buona risposta dei viticoltori all’emergenza peronospera, che altrove ha, invece, imperversato. Notizie non confortanti, invece, dal mercato, alle prese con una flessione dei consumi. Sono la prime considerazioni, a raccolta dell’uva appena iniziata, che emergono dall’analisi del Consorzio vini mantovani.
A parte qualche eccezione, il via alla vendemmia, per i bianchi con cui produrre spumanti, scatterà tra questo weekend e la prossima settimana. «La calura ha bloccato la maturazione della vite. Con 38 gradi, inoltre, non possiamo mandare le persone nei vigneti» spiega Corrado Cattani, produttore di Cavriana e presidente del consorzio. Rese e qualità? «Si prefigura una vendemmia con produzione nella norma - risponde Cattani - E, grazie all’irrigazione, l’uva non ha sofferto». Anche le due grandinate, a fine aprile e a fine luglio, non hanno influito sulle rese: la prima grandinata ha colpito la zona a sud del lago di Garda e il Mantovano è stato colpito in maniera marginale, mentre le palle di ghiaccio di luglio hanno fatto più danni sulle strutture che sui vigneti e il danno è stato di circa il 10% sulla superficie complessiva. «Ma l’annata è stata leggermente abbondante, quindi la perdita sarà compensata».
La professionalità dei locali vignerons si è vista nell’affrontare il problema peronospera, malattia che in altre zone d’Italia ha causato perdite importanti. «Nella nostra zona non ci sono stati problemi, o sono stati contenuti - continua il presidente del consorzio - La nostra zona, umida, è abituata ad avere a che fare con patologie simili». Buone anche le previsioni per le uve rosse, ma ci vorrà ancora una quindicina di giorni, con la speranza che le temperature non si abbassino e non arrivino nuovi eventi meteo estremi.
Non destinati ad aumentare, a causa della flessione del mercato, i prezzi del vino. Le grandinate si sono rivelate un deterrente per il turismo e i costi sostenuti dalle famiglie, a livello locale, inibiscono i consumi. «La sfida è riuscire a rafforzare il nostro export - commenta il presidente di Coldiretti, Fabio Mantovani - a conquistare nuovi mercati e a rafforzare gli scambi con i partner radicati, così da valorizzare di più le nostre bottiglie e le nostre Dop, forti di una produzione di elevata qualità e unicità».