GORGONZOLA (MILANO). Se è un sogno, cortesemente, non svegliateci. Il Mantova vince ancora. Lo fa dominando anche a Gorgonzola, con due reti nel finale a suggellare una prestazione magari meno spavalda rispetto alle prime ma sicuramente incisiva. Dieci punti in quattro gare e primato: godimento puro per gli oltre 150 tifosi presenti in trasferta.
TANTO TURNOVER
Possanzini stupisce tutti, dando spazio a un turnover pesante. Perché rispetto alla formazione vista nelle prime tre giornate sono ben 5 i cambi iniziali. Davanti a Festa ecco Brignani al fianco di Redolfi. In mediana Wieser e Bani mezzeali, davanti unico confermato Galuppini. Fuori Monachello per infortunio, fuori Fiori. Spazio al giovane Debenedetti e a Mensah.
SOLITO COPIONE...
L’avvio è a tinte biancorosse, sulla falsa riga di quanto visto nelle precedenti gare. La Giana Erminio sceglie un atteggiamento attendista stile Arzignano: pressing solo dal cerchio di centrocampo e ripartenze palla a terra il più veloce possibile. Al 4’ primo squillo con il tiro di Bani fuori misura, replicato da quello di Galuppini 2 minuti dopo. L’Acm sembra in controllo totale, sia del palleggio che del ritmo.
...O FORSE NO
C’è però un avversario tonico come la Giana, che in fase di recupero palla riesce a dire la sua. E il Mantova parallelamente cincischia un po’ troppo, ricorrendo a delle verticalizzazioni poco costruttive che in un paio di casi aprono voragini in difesa. Succede al 32’, con i milanesi che prima impegnano Festa (gran risposta sulla botta di Ballabio) e poi colpiscono il palo (con Franzoni). La cosa si ripete sull’altra fascia al 40’: Marotta accende Lamesta che si presenta al tiro. Risposta convinta di Festa, la sfera carambola verso Fumagalli che tutto solo manda clamorosamente a lato. Nel mezzo l’unica chance biancorossa è il colpo di testa di Debenedetti su invito di Maggioni.
BENE, NON BENISSIMO
Nella ripresa il Mantova prova ad aumentare i giri del motore. Lo fa con un palleggio più dinamico che porta a schiacciare la Giana fino al limite della sua area di rigore. Di occasioni però non se ne registrano. C’è una conclusione di Debenedetti respinta dopo 4 minuti, c’è un sinistro di Galuppini che finisce oltre la traversa. Ma in generale la squadra biancorossa non affonda il colpo, anche perché la difesa dei biancazzurri regge con attenzione mettendoci più di una pezza decisiva.
LA GIRANDOLA DEI CAMBI
A metà del secondo tempo dentro forze fresche. Il Mantova resta fedele alla sua identità, provando a cambiare l’inerzia del match con un paio di giocatori “spacca partita”. Entra il giovane Bragantini, poi Giacomelli e Fiori. Mensah si sposta al centro dell’attacco e per dare equilibrio alla mediana ecco Muroni al posto di Wieser. C’è pure spazio per Radaelli, l’esterno recuperato dall’infortunio estivo. Dall’altra parte Chiappella modifica l’assetto offensivo puntando sui muscoli di Barzotti e Fall. Quest’ultimo al 28’ trova un buon varco per tirare appena entrato in area, ma è bravo Brignani nel chiuderlo respingendo la sua conclusione in calcio d’angolo.
GAME, SET AND MATCH
La pressione del Mantova resta costante, prolungata. E alla lunga finisce per stroncare le resistenze della Giana. I milanesi barcollano un paio di volte come un pugile alle corde, soprattutto sui cross tagliati. E capitolano al 39’. Spizzata di Mensah per l’accorrente Bragantini controlla in area e innesca Radaelli. Per lui è un gioco da ragazzi imbustare la raccomandata che sblocca la gara. Cinque minuti dopo il sigillo sul match lo mette Mensah. A innescare il gol è Fiori che rientra sul destro e dopo una deviazione piglia la traversa. Ma sulla ribattuta, sul filo del fuorigioco, c’è Mensah che da un metro mette dentro. È un tripudio, il terzo consecutivo. Prosit.
