Città più green d’Italia: Mantova torna in vetta per piste ciclabili, Ztl alberi e raccolta rifiuti

Primi in Italia per ciclabili e Ztl, quarti per quantità di alberi e di rifiuti differenziati, ottavi per dispersione idrica e isole pedonali: primati che quest’anno valgono alla nostra città il secondo posto nella classifica nazionale Ecosistema Urbano, il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole24Ore, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo. Preceduta solo da Trento, Mantova scala di ben otto posizioni in un anno con un tasso di sostenibilità dell’82% rispetto al 100% della città green ideale.

La pagella a pieni voti

Definita da Legambiente «una delle storiche prime della classe», Mantova risulta prima assoluta in Italia per i metri quadrati ogni cento abitanti di zone a traffico limitato con 1.729,5 metri. Non solo: ha più che triplicato rispetto alla passata edizione il suolo destinato ai pedoni che si attesta a 90,8 metri quadrati ogni cento abitanti, che significano l’ottava posizione nella specifica graduatoria. A premiare le politiche di via Roma anche l’indice sintetico delle infrastrutture destinate alla ciclabilità vale a dire le piste ciclabili valutate in metri equivalenti ogni centro abitanti, che ci vede migliorare ancora: con 41,22 metri ogni cento abitanti, contro i 32,12 del 2022, siamo da medaglia d’oro. Anche se scende di poco la produzione di rifiuti, sale ancora la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata che passa dall’83,2 all’84,8% e vale a Mantova il quarto posto dietro a Ferrara, Pordenone e Treviso. E se per quantità di alberi ogni cento abitanti siamo quarti, raddoppiano i passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico che salgono da 36 viaggi per abitante annui della passata edizione agli attuali 66 che valgono il terzo posto tra le piccole città. Tallone d’Achille che ci accomuna a tutta la pianura padana, l’aria che respiriamo vede abbassarsi i valori medi di biossido di azoto a 21,7 microgrammi ogni metro cubo (erano 23 nella passata edizione), ma peggiorano leggermente, «pur restando nei limiti normativi», quelli delle polveri sottili (pm10 e pm2,5) e salgono i giorni di superamento dei limiti per l’ozono che passano dai 44 della passata edizione a 60. Pur rimanendo tra le otto città che consumano più acqua in assoluto, stiamo però migliorando (da 249,1 litri per abitante al giorno dello scorso anno siamo scesi a 214,3) anche su questo fronte e siamo tra capoluoghi con meno perdite della rete idrica: ottavi, assieme a Savona, nella graduatoria specifica.

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I punti deboli

Da migliorare ancora restano, secondo Legambiente, oltre all’ozono e gli alti consumi idrici: il peggioramento nell’indice dell’uso del suolo da sei su dieci ad appena 2,5; l’alto tasso di motorizzazione fermo a 65 auto ogni cento abitanti e il dato che l’associazione definisce «poco confortante» sul solare installato su edifici pubblici dove Mantova passa da 2,12 kW ogni mille abitanti della scorsa edizione a 1,12.

Murari: siamo un esempio

Ieri a Roma per ricevere il premio Ecosistema urbano 2023 destinato alla nostra città e intervenire alla presentazione del report, l’assessore all’ambiente Andrea Murari sottolinea che se «otto anni fa la nostra percentuale di performance sugli indicatori era 66%, adesso è 82%: più che il secondo posto in classifica nazionale, che naturalmente ci fa piacere, è questo il dato che dimostra chiaramente come in otto anni abbiamo migliorato la qualità della vita della città in ogni indicatore che dipende da noi. La qualità della vita, le politiche ambientali, si fanno con gli investimenti e oltre duecento milioni investiti per la città in otto anni, di cui due terzi portati da fuori, fanno la differenza». Non solo. «Nei rapporti di Legambiente – prosegue l’assessore – si vede chiaramente una traiettoria positiva su quasi tutti gli indicatori presi in analisi. Vuol dire che abbiamo fatto un lavoro costante e di prospettiva. Penso a quando siamo migliorati sul sistema delle ciclabili e sul verde urbano ad esempio. C’è una strategia chiara che negli ultimi anni ha approfondito gli obiettivi della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico. È paradossale che mentre a Mantova qualcuno afferma che manca una strategia ambientale, in Italia siamo indicati come un’eccellenza e come un esempio da seguire sulla base di numeri e indicatori oggettivi. All’ambientalismo degli slogan noi abbiamo preferito le politiche vere per l’ambiente, quelle che si fanno investendo, facendo lavori pubblici e raddoppiando gli alberi».