Guasto alla linea elettrica della Mantova-Milano: pendolari bloccati sul treno per tre ore
Il record di ritardo sulla linea ferroviaria Mantova Milano – 250 minuti la notte tra il 17 e il 18 settembre scorso – rimane imbattuto, ma anche i 180 minuti di questa mattina (20 novembre) non sono cosa da poco. Questa volta il treno partito da Mantova alle 6.42 non è mai arrivato a Milano centrale, ma si è fermato a Milano Rogoredo, accumulando 180 minuti di ritardo. Alle 11.20 è arrivato a Lambrate, stazione dove è sceso Francesco Viola, consigliere del Comune di Mantova nonché studente del Politecnico. «Poco dopo essere partiti – spiega Viola – il treno si è fermato per un guasto ad un semaforo, ci hanno detto. Già lì abbiamo accumulato mezzora di ritardo. Ad un certo punto eravamo nei pressi di Tavazzano e il treno ha frenato bruscamente fino a fermarsi. È saltata anche la corrente e il treno è rimasto fermo più di due ore in mezzo alla campagna». Il motivo? Un guasto alla linea di alimentazione elettrica dei treni a Tavazzano, fa sapere Rfi. Quando due mesi fa si è registrato il record di 250 minuti le cause erano molto simili e il luogo del guasto era sempre Tavazzano. Una coincidenza, o forse no.
Come spesso succede quando ci sono dei problemi sulla linea, anche molti altri treni della giornata in partenza da Mantova verso Milano erano in ritardo.
Il guasto alla linea elettrica, risolto alle 13, deve aver causato la rottura di un cavo metallico che ha sbattuto contro il parabrezza del treno partito alle 6.42, che si è crepato.
«Mentre aspettavamo di ripartire – continua Viola – sentivo delle persone vicino a me che dicevano che avrebbero dovuto prendere l’aereo a Milano, ma che l’avevano perso visto l’enorme ritardo. Eravamo vicino alla stazione di Tavazzano, ma chiaramente non ci hanno fatto scendere perché eravamo in mezzo alla campagna. Sono saliti dei poliziotti che giravano per le carrozze tranquillizzando le persone». Questa linea è tristemente famosa per i ritardi molto frequenti, che però dovrebbero diminuire con il raddoppio ferroviario, i cui lavori inizieranno il prossimo gennaio. Questo comporterà comunque dei disagi per i pendolari, come sottolinea Viola: «Per due anni non avremo il treno per Milano, ma solo autobus e come consigliere sto discutendo molto con i colleghi dell’argomento. Sto ragionando insieme all’assessore Iacopo Rebecchi per fare in modo che i pendolari che non vogliono prendere l’autobus possano utilizzare il loro abbonamento per la tratta Mantova-Milano, per andare a Verona o Peschiera e poi da lì a Milano».