Raddoppio ferroviario ed espropri: via Zandonai a Mantova sarà dimezzata dal cantiere
L’indennizzo provvisorio previsto da Italferr è di 288,33 euro per 54 mesi, salvo proroga, di esproprio temporaneo di via Zandonai: la strada che corre lungo i binari a partire dal passaggio a livello di Dosso del Corso si restringerà esattamente della metà per essere occupata dal cantiere del raddoppio ferroviario. La comunicazione all’editore Publi Paolini che proprio lì, al civico 9, da cinquant’anni stampa e pubblica cataloghi e libri per clienti sparsi in tutta Italia ed Europa, è arrivata il 22 novembre con l’avviso che giovedì prossimo i tecnici della società di Rfi saranno sul posto per la presa di possesso delle aree e la raccolta delle osservazioni degli interessati, che certo non mancheranno.
«La prima comunicazione era arrivata a luglio, ma era parziale e incompleta e non era indicata neppure una data: è un po’ come se da un giorno all’altro ti dicessero che devi uscire da casa tua per cinque anni» racconta il titolare Renzo Paolini affiancato dalla moglie Doriana e dai figli Cristina e Paolo che con lui condividono la passione e la responsabilità dell’attività di famiglia riconosciuta solo quattro anni fa dal Giornale dell’Arte come l’editore del miglior libro d’arte. «Dimezzarci la strada, nell’ultimo tratto già stretta – spiegano – significa impedire l’accesso tanto ai camion dei fornitori quanto a quelli con cui spediamo di continuo migliaia di volumi in Italia e all’estero. Solo ieri è arrivato un camion con 15 bancali di carta che con quel restringimento non riuscirà più a raggiungerci. Chiuderci dentro significa decretare la fine della nostra attività». Traslocare dall’oggi al domani mille metri quadrati di capannone con legatoria, macchine piegatrici, studio fotografico, macchinari di ogni genere per la stampa è fuori argomento per i costi che comporterebbe a fronte di un indennizzo provvisorio stimato da Italferr in 288,33 euro. «Ci siamo messi in mano ad un avvocato per chiedere a Rfi di valutare un’alternativa, ad esempio dall’altra parte della strada rispetto al passaggio a livello».
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E ad essere preoccupato è anche Matteo Girlanda, titolare dell’officina di riparazioni e revisioni che si affaccia proprio sul passaggio a livello all’incrocio tra via Zandonai e strada Circonvallazione sud: «I lavori comportano la soppressione del passaggio a livello e la realizzazione di un sottopasso ciclo-pedonale – racconta – l’importante è che lascino lo spazio davanti ai nostri cancelli per l’ingresso e l’uscita dei nostri clienti e dei nostri mezzi di lavoro». Per lui l’indennizzo previsto è di 1.050 euro «che però non sono nulla se poi non avrò più la possibilità di lavorare».
In una gestione della comunicazione sugli espropri da parte di Italferr che, anche se secondo le norme, lascia un bel po’ a desiderare, c’è poi anche il silenzio assoluto riservato alle tre famiglie che risiedono nell’ultima parte di via Zandonai dove hanno acquistato da poco gli immobili prima occupati da un’attività e trasformati in abitazioni: una porzione del loro cortile, a ridosso del cancello di ingresso (stando alle carte), verrà espropriata in via permanente «per sede stabile Fs e sue dipendenze». Il fatto è che «il cortile è rimasto di proprietà della ditta che ci ha venduto gli immobili – spiega uno dei residenti Nino Aiello – a cui Italferr ha comunicato l’esproprio. Non a noi che lo abbiamo scoperto per caso».