Polo logistico, il sindaco: «La Regione punti su Mantova»
Un anno di economia mantovana, il racconto di un territorio resiliente che progetta il futuro con al centro l’imprenditoria. E’ Mantova 1000imprese 2023, l’almanacco di Telemantova e Gazzetta di Mantova giunto alla sua dodicesima edizione e in edicola da lunedì prossimo, per il secondo anno presentato al Teatro Sociale. Con una grossa novità ribadita dal palco dall’amministratore delegato del gruppo Athesis, Matteo Montan, introdotto dai giornalisti di Telemantova, Matteo Bursi e Giulio Cisamolo. «In questo ultimo anno – ha detto Montan ricordando l’acquisizione della testata più antica d’Italia - è successo un grande fatto, un unico gruppo tra televisione e giornale. Abbiamo anche ingaggiato un mantovano, Giovanni Francesio, per dirigere la nostra casa editrice Neri Pozza. Insomma, ci stiamo sempre più collegando a questo territorio». Ha poi annunciato che il 15 dicembre la Gazzetta sarà in edicola «con un progetto grafico completamente rinnovato».
Sindaco e imprenditori
E nella serata dedicata all’imprenditoria mantovana il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha parlato della città del futuro, la cornice entro la quale le imprese possono svilupparsi. Ad intervistarlo sul palco è stato il caporedattore della Gazzetta di Mantova, Corrado Binacchi. Che Mantova immagina il primo cittadino per il 2024? «Quella che stiamo provando a costruire» la risposta di Palazzi. Che ha indicato le tre direttrici su cui sta lavorando: capacità di portare lavoro e di crescere nella formazione dei giovani, un welfare in grado di tenere unita la comunità e di essere attrattivo: «Con i nidi gratis – ha ricordato - facciamo risparmiare ai giovani che decidono di venire ad abitare qui 4-5mila euro all’anno. Siamo il primo capoluogo in Italia a farlo». Si è soffermato sui tanti cantieri in corso, segno che «lo spazio pubblico non è immodificabile»; l’esempio è il Parco Te, «nato immaginando qualcosa che non c’era». Binacchi lo ha portato ad affrontare il tema dell’università per chiedergli se l’ateneo potrà crescere ancora. «Non siamo ancora arrivati a regime - la risposta - nonostante da quando sono stato eletto si sia passati da tre corsi ai nove del 2024-2025. Per crescere, però, servono risorse ingenti. Il Comune ogni anno investe 660mila euro». E, vista la platea che aveva di fronte, ha aggiunto: «C’è bisogno che le imprese mettano risorse». «Possiamo raddoppiare gli studenti e arrivare a 4mila in cinque anni, ma servono spazi nuovi per studiare. Sto lavorando per trovarli in centro».
Valdaro e lavoro
Binacchi ha virato sullo sviluppo delle aree produttive di Valdaro e sul recupero dell’ex petrolchimico. Valdaro sta esaurendo le aree pubbliche per gli insediamenti produttivi; dove trovarne altre? Palazzi ha ricordato i prossimi insediamenti che porteranno, da qui al 2025, 1.100 nuovi posti di lavoro. Valdaro è ormai saturo e Olmolungo, area privata, lo è all’80%; il sindaco, dunque, punta sulla Regione: «Dovrebbe identificare un polo logistico a Mantova e trasformarlo in polo regionale perché qui abbiamo ferrovia e acqua per trasportare le merci. Con il potenziamento del porto grazie ai 50 milioni negoziati con A22 nell’ambito del rinnovo della concessione, diventeremo la porta del nord Europa per lo scambio di merci su acqua e ferro. Ho immaginato che A22 entri nella gestione del porto». Quanto alle ex aree del petrolchimico, «entro il 2026 Mol smonterà gli impianti della raffineria. Al loro posto potrebbe sorgere un campo fotovoltaico al servizio del polo industriale e delle comunità energetiche. Tea è pronta ad investire ingenti risorse ». Altro tema caldo è quello del raddoppio della linea ferroviaria Mantova-Piadena con i disagi che si prefigurano per i pendolari. «Perché - chiede Binacchi - non immaginare un Frecciarossa da Mantova per Milano per rendere la città più attrattiva?».
Ferrovie e velocità
«Abbiamo bisogno di collegamenti più veloci - ha convenuto il sindaco - visto che siamo al centro dell’area produttiva più importante d’Europa. Il secondo binario per Milano è fondamentale, ma bisogna già ragionare per ottenere un collegamento ad alta velocità tra Milano e Verona». Lui ci aveva già provato: «Avevamo già ragionato su un collegamento con Verona, da raggiungere in 27 minuti, dal costo di 1,4 milioni di euro all’anno. Il problema è che la tratta dipende dalle Regioni Veneto ed Emilia Romagna e noi siamo in Lombardia. Bisognerebbe mettere d’accordo le tre Regioni; se ci si riuscisse, si farebbe la storia perché i collegamenti ferroviari veloci sono fondamentali». La chiusura è per il terzo mandato. Per Palazzi «è giusto farlo, io sarei pronto. A Roma – è la stoccata al centro destra – non vogliono perché le grandi città sono governate dal Pd».