Più assunzioni stabili nel Mantovano per trattenere il personale
«Crescono le cessazioni e diminuiscono gli avviamenti ma c’è un netto incremento delle stabilizzazioni dei contratti di lavoro»: così da via Palazzo di Bagno nel comunicare i dati analizzati nell’ultimo numero della newsletter redatta dall’Osservatorio dell’area servizio mercato del lavoro della Provincia.
Stabilizzazioni in aumento
Nel secondo quadrimestre dell’anno la situazione occupazionale in provincia «a un primo sguardo si presenta in negativo, evidenziando un lieve aumento delle cessazioni e una lieve diminuzione degli avviamenti rispetto all'anno precedente».
Tuttavia emerge un dato definito «incoraggiante»: un incremento del 17% delle stabilizzazioni dei contratti a tempo determinato. «Questo andamento – commentano dalla Provincia – riflette la risposta proattiva dei datori di lavoro di fronte al fenomeno delle grandi dimissioni, che caratterizza il panorama lavorativo italiano degli ultimi anni. In un contesto in cui la fuga di competenze rappresenta una sfida costante, molte aziende stanno adottando strategie per preservare il proprio capitale umano. La scelta di stabilizzare contratti a tempo determinato si configura come una soluzione funzionale, che consente alle imprese di soddisfare le esigenze dei propri dipendenti preservando, al contempo, il patrimonio di competenze del capitale umano dell’azienda».
Questa tendenza riflette «forse una nuova prospettiva nell'approccio alle risorse umane, mettendo in evidenza la volontà di investire nella continuità professionale e nella valorizzazione delle risorse interne, anche alla luce della scarsità di capitale umano disponibile».
Cambiano le esigenze
Mentre si assiste a una riduzione della popolazione attiva e a un declino demografico che porta ad avere un’area sempre più ristretta di potenziali lavoratori, il posto stabile e una retribuzione maggiore «non sono le motivazioni principali per cambiare lavoro». Le esigenze dei lavoratori «sono cambiate – è l’analisi – e sono più incentrate sul proprio benessere personale, laddove è in atto un cambiamento del sistema valoriale dell’occupazione che mette al primo posto la salvaguardia della qualità della vita».
Per le aziende «è quindi sempre più strategico – è la conclusione – assecondare le esigenze del personale tenendo conto del maggiore interesse, ad esempio, per gli equilibri tra vita e lavoro o per le opportunità di formazione per trattenere il capitale umano specializzato all’interno della propria realtà lavorativa».