Carrozzeria Orfeo porta sul palco i desideri di supremazia dei super ricchi

Salveremo il mondo prima dell’alba è la nuova produzione di Carrozzeria Orfeo che andrà in scena al teatro Sociale martedì 30 gennaio alle 21 con la drammaturgia firmata da Gabriele Di Luca che ne anticipa i contenuti in questa intervista. Lo spettacolo, con grande ironia, propone il racconto della vita di alcuni ospiti in una clinica di riabilitazione di lusso su un satellite nello spazio, nuova meta turistica dei super ricchi, specializzata nella cura delle dipendenze contemporanee. «Nel mio periodo di indagine mi sono domandato che cosa il pubblico di oggi vorrebbe veramente vedere e credo che non sia solo l’attualità ma l’andare in profondità nell’analisi della società, arrivare ai nodi – spiega l’autore -. Così ho scelto di guardare per la prima volta all’upper class, a quel 3% della popolazione mondiale di super ricchi che detiene il 90% della ricchezza globale. Quali desideri di supremazia hanno nei confronti del resto del mondo? Aspirano a cose cui la popolazione “normale” non pensa, come le bio protesi artificiali in supporto agli organi per vivere fino a 200 o 250 anni, all’intelligenza artificiale, al fenomeno del turismo nello spazio». I protagonisti sono tutti vittime del proprio egoismo, prodotti di un mondo dove parole come comunità e gentilezza sono bandite. Gabriele Di Luca , con un occhio lucido, coglie i paradossi, le contraddizioni e le deformazioni grottesche della realtà attraverso personaggi strabordanti di umanità. Un ampio cast calcherà la scena del Massimo. Si tratta di Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Massimiliano Setti, Roberto Serpi, Ivan Zerbinati, regia di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi. «La nostra poetica prevede di realizzare spettacoli di prosa contemporanea ma con una messa in scena da teatro di tradizione con tanti attori, costumi e scenografie – continua l’autore -. Occorre un passaggio generazionale, non è più possibile che il teatro contemporaneo proponga solo spettacoli minimalisti, poco più che monologhi, soprattutto quando si arriva in un grande teatro».

La consulenza filosofica al testo è di Andrea Colamedici, musiche originali di Massimiliano Setti, scenografia e luci di Lucio Diana e i costumi di Stefania Cempini. Info: www.mantovateatro.it.