Cai e Wwf: «Fermeglia un esempio» Un’iniziativa all’ateneo in memoria
«Maurizio era sempre lo stesso, sia quando doveva affrontare una spedizione sulle Ande o parlare davanti a una platea del fenomeno del riscaldamento globale e del suo impatto sulle aree montane. In tutto quello che faceva c’erano entusiasmo, passione e quell’intelligenza rara ed eclettica, da scienziato, che gli ha permesso di dare un contribuito prezioso nei più svariati ambiti. Era una persona eccezionale». Così Roberto Valenti, accademico del Cai, direttore della scuola di scialpinismo “Città di Trieste” ricorda l’amico Maurizio Fermeglia.
La passione comune per la montagna
[[ge:gnn:ilpiccolo:14102848]]
L’ex rettore dell’Università di Trieste, colto da un malore fatale a 69 anni durante un’escursione in Val Rosandra, aveva condiviso per più di quarant’anni con Valenti la passione per la montagna. Fermeglia era un accademico del Cai, come Valenti: «Era istruttore di alpinismo e di scialpinismo – sottolinea l’amico – ed era stato un colonna del Soccorso alpino come caposquadra e poi responsabile di stazione e delegato regionale. Proprio nel Soccorso alpino aveva dato un impulso straordinario all’attività dal punto di vista operativo e organizzativo, grazie alla sua capacità di ragionare guardando al futuro, al suo perfezionismo».
Le spedizioni alpinistiche sulle Ande
«Con lui – ricorda Valenti – abbiamo condiviso avventure come le spedizioni alpinistiche sulle Ande negli anni ’80 e innumerevoli scalate sulle nostre montagne, soprattutto le Dolomiti. Anche quando era diventato rettore il suo spirito era quello del ragazzo entusiasta che dormiva con noi in tenda. Amava profondamente la montagna e la natura, e non a caso anche in ambito scientifico era diventato un esperto e un divulgatore di tematiche come il riscaldamento globale. In questi giorni stavamo organizzando una conferenza dedicata al tema dell’alpinismo al femminile».
Una grande perdita per il Cai
[[ge:gnn:ilpiccolo:14102849]]
«Una grande perdita per il Cai e il mondo accademico – ha scritto sul sito del Club Alpino il vicepresidente generale del Cai Manlio Pellizon –. Si dedicava con passione e professionalità all’insegnamento in occasione dei corsi di alpinismo e scialpinismo. Ricordo le sue lezioni sulla tenuta delle corde e sullo studio dei materiali. Al Congresso nazionale del Cai, lo scorso novembre a Roma, era intervenuto con una profonda riflessione sul futuro della montagna alla luce della crisi climatica. L’entusiasmo, la dedizione, il suo esempio saranno sempre con noi».
L’impegno con il Wwf
L’impegno ambientalista di Fermeglia è poi messo in risalto anche dal Wwf Italia: «Era una persona competente e appassionata, che ha messo al servizio degli interessi collettivi dei cittadini e dell’ambiente la professionalità e il grandissimo patrimonio di conoscenze, con la passione, la generosità e l’umiltà che solo le grandi personalità sanno esprimere. Il Wwf tutto, sconcertato e in lacrime, lo ringrazia, nella certezza che il grande lavoro svolto sarà portato avanti nel suo nome e nel suo ricordo».
Un’iniziativa all’Università
Nel 2024 l’Università di Trieste celebra il centesimo anniversario della fondazione con un ricco programma di eventi e adesso, dopo la tragica scomparsa di Fermeglia, sarà aggiunta anche un’iniziativa specifica a lui dedicata: «In questo momento mi pare prematuro parlarne, ma troveremo sicuramente il modo per ricordarlo» ha rimarcato ieri l’attuale rettore Roberto Di Lenarda. Nel mondo accademico un pensiero commosso è stato rivolto anche dal rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton: «Era un appassionato sostenitore di un sistema universitario regionale collaborativo, attrattivo e di alto livello. Un amico, un esempio sia sul piano personale che professionale».
Gli attestati del mondo della politica
Ieri numerosi attestati di cordoglio sono arrivati, poi, dalla politica. «La comunità scientifica e la collettività regionale perdono una figura di indiscusso spessore» hanno dichiarato in una nota Andrea Cabibbo, Roberto Novelli e Michele Lobianco, consiglieri regionali di Forza Italia. «Ci uniamo al cordoglio di tutti coloro che hanno potuto apprezzare le sue grandi competenze messe a disposizione della comunità scientifica, specialmente quella ambientale – ha scritto in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra –. Ha dato un enorme contribuito in modo costruttivo, mai polemico». Per Antonio Calligaris, capogruppo della Lega Fvg, «è stato punto di riferimento per i giovani e artefice della crescita dell’ateneo che sotto la sua guida ha raggiunto l’eccellenza nel campo dell’internazionalizzazione, divenendo centro di attrazione per gli studenti stranieri». Per il consigliere Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente, «il mondo accademico, e non solo quello, perde una delle figure più poliedriche, capace di coniugare grande propensione per la conoscenza a un profondo rispetto per la natura».