Le aziende preferiscono gli studenti lavoratori: così tirocini e stage aiutano a trovare il posto
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Secondo il rapporto 2021 Almalaurea chi svolge attività extracurricolari ottiene offerte di impiego in tempi più rapidi
PAVIA
Esperienze lavorative svolte durante gli studi e tirocini curriculari aiutano i neolaureati a trovare più facilmente un’occupazione. Secondo il rapporto 2021 del consorzio interuniversitario AlmaLaurea, esperienze lavorative, così come alcuni tipi di competenze maturate nel corso degli studi universitari, rappresentano fattori che esercitano un effetto positivo sulle possibilità occupazionali a un anno dal termine del percorso di studio.
i dati
A parità di ogni altra condizione, infatti, i lavoratori studenti (ovvero coloro che hanno avuto esperienze di lavoro continuative e a tempo pieno per almeno la metà della durata degli studi) hanno l’84,2% di probabilità in più di essere occupati rispetto agli studenti che giungono alla laurea privi di qualsiasi esperienza di lavoro. hanno comunque il 37,7% di probabilità in più di essere occupati rispetto a chi non ha maturato esperienze di lavoro. Chi ha svolto un tirocinio curriculare ha il 12,2% di probabilità in più di essere occupato a un anno dal conseguimento del titolo rispetto a chi non ha svolto tale tipo di attività. Analogamente, chi ha svolto un periodo di studio all’estero ha maggiori probabilità di trovare lavoro rispetto a chi non ha mai realizzato un soggiorno all’estero, sia che si tratti di esperienze riconosciute dal proprio corso di studio (+14,4%) sia di iniziative personali (+10,3%). Anche le competenze informatiche esercitano un effetto positivo sulla possibilità di trovare un impiego entro il primo anno dal conseguimento del titolo. La probabilità infatti di essere occupati, tra chi conosce almeno cinque strumenti informatici, è del 29,2% più alta rispetto a chi conosce al più due strumenti. La conoscenza di strumenti informatici e digitali è un aspetto divenuto indispensabile nella società attuale. Uno studio specifico realizzato da AlmaLaurea ha approfondito la conoscenza degli strumenti informatici a livello di genere, evidenziando l'esistenza di differenze nelle performance occupazionali e nelle caratteristiche del lavoro. Anche la disponibilità ad effettuare trasferte per motivi lavorativi (indipendentemente dalla loro frequenza) risulta premiante in termini occupazionali (11,7% di probabilità in più rispetto a chi non dichiara tale disponibilità). All’opposto, si evidenzia una minore probabilità di occupazione per chi ritiene importante, nel lavoro cercato, la flessibilità dell’orario di lavoro (-8,9%), la rispondenza ai propri interessi (-8,2%), la stabilità del posto di lavoro (-8,0%). «Si tratta di aspetti – si legge nel rapporto - che, verosimilmente, portano i laureati a essere più selettivi nella ricerca del lavoro». Stefania Prato