Teocoli a Mortara: «Sarà un varietà di canzoni storie di vita vissuta e tanta improvvisazione»
Dall’amico Adriano Celentano, «che ormai vive fra Galbiate e Bordighera», a Ibrahimovic, «che, malgrado l’età, è sempre prezioso per il Milan». Teo Teocoli parla a tutto campo in vista dello spettacolo a metà fra cabaret e musica in programma domani, alle 21, all’auditorium di viale Dante. Il 76enne comico, grande tifoso milanista, sarà affiancato dal gruppo Doctor beat.
Che tipo di serata proporrà a Mortara?
«Una serata di varietà: storie di vita vissuta e tanta improvvisazione. Gli intermezzi musicali riguarderanno Elvis Presley e Pino Daniele in onore al mio personaggio partenopeo Caccamo. Negli anni Sessanta iniziai come cantante al Santa Tecla di Milano e poi fui scritturato dalla casa discografica di Celentano, di cui posso interpretare l’intero repertorio dal 1961 a oggi».
Martedì il suo Milan ha perso a Porto: come lo vede nell’immediato futuro?
«Sconfitti per un gol viziato da un fallaccio su un nostro giocatore. Mancavano uomini cardine come Theo Hernandez e avevamo Giroud a mezzo servizio, ma in generale vedo bene la squadra: meglio in campionato, che vorrei vincessimo dopo svariati anni di astinenza, che ovviamente in Champions».
Ma Ibrahimovic può essere decisivo?
«Credo di sì. La sua presenza è sempre determinante. Lo accosto a Valentino Rossi: sportivi capaci sempre di rialzarsi, di concedere interviste al volo, dotati di costanza e di bravura anche a 40 anni. Ibra avrà pure le gambe in sofferenza, ma la sua presenza, in campo e anche solo in panchina o nello spogliatoio, dà la carica a tutta la squadra».
Galliani, Maldini e Prisco: tre personaggi che lei ha imitato con successo.
«All’avvocato interista Prisco spesso davano fastidio le mie imitazioni. La mattina, se m’incontrava per strada, si limitava a un “Mi saluti la signora”. Di Galliani mi piaceva come esultava: quegli scatti gli deturpavano la faccia. Maldini, malgrado la differenza d’età, è stato un amico. Ci siamo trovati qualche volta all’Idroscalo di Milano prima delle vacanze estive: accennavamo ad alcuni passaggi e, quando il pallone finiva lontano, gli gridavo, rifacendogli la voce, “Passa la palla”. Lui si girava stupito: “Chi ha parlato?”».
Il suo “alter ego” Caccamo come avrà trascorso i mesi del Covid-19?
«Nascosto nella Grotta azzurra di Capri. Attorniato da pesci malefici e da una grande balena nera, che però balena non era. Era Cannavacciuolo!».
Si sente spesso con Celentano?
«Negli ultimi tempi ho telefonato alcune volte ad Adriano, ma non mi ha mai risposto. Lui e Claudia temono di essere contagiati dal Covid e quindi non escono mai di casa, non prendono l’aereo né salgono su una nave. Anche l’annuale rimpatriata per il suo compleanno, il 6 gennaio scorso, è saltata. Vivono fra Galbiate e Bordighera».
Dove lavora Teocoli oggi? «Dopo una vita in televisione, mi dedico al teatro con spettacoli di due ore. Ho fatto un’eccezione l’anno scorso per Fabio Fazio, dove vestivo i panni proprio di Ibra. Ma la comicità di oggi è debole, ha il fiato corto. Tutto il contrario del glorioso Derby di Milano».Umberto De Agostino