Venezia, le colonne di Todaro e Marco lesionate, finiscono sotto controllo statico
Il Comune avvia il monitoraggio delle fessure dei due monumenti di piazza San Marco. Verificato anche lo stato di salute dei ponti dell’Accademia e degli Scalzi
VENEZIA. Il Comune mette nuovamente sotto controllo le due Colonne esistenti, da secoli in Piazzetta San Marco: quella di Marco e quella del Todaro. Il motivo sono le fessurazioni sempre più evidenti, soprattutto alla base di quella del Todaro.
Ci sono da tempo e non ci sarebbe alcun rischio di tipo statico, ma si sarebbero ulteriormente allargate. Per questo il Comune, come già avvenuto in passato - ha affidato una nuova campagna di monitoraggio (affidata allo Studio Guzzo, specializzato in questo tipo rilievi), per verificare lo stato di salute dal punto di vista statico delle due Colonne, verificando anche l’efficacia degli interventi di manutenzione già compiuti in passato.
Saranno effettuati due monitoraggi in estate e in inverno in concomitanza della minima e della massima dilatazione delle strutture. Si vuole in sostanza capire se la situazione delle crepe sta effettivamente cambiando visto che già in passato la Soprintendenza veneziana aveva sottolineato come fosse necessario tenere sotto controllo lo stato delle colonne, per evitare il progredire dell’erosione del marmo, con periodici interventi di manutenzione.
Crepe evidenti larghe qualche millimetro, lunghe decine di centimetri alla base del blocco di granito. Scaglie di marmo staccate nella parte alta. Per la Soprintendenza, in occasione dell’ultimo controllo di diversi anni fa, processi noti, iniziati moltissimi anni fa.
Forme di alterazioni tipiche del marmo troadense, noto anche come granito violetto, materiale di straordinaria compattezza ma di una certa vulnerabilità superficiale in ambiente marino. Un degrado che, secondo i tecnici, si manifesta prima con una sfoliazione, poi con la caduta di frammenti. I fenomeni tendono a progredire nel tempo e le aree di degrado ad allargarsi. Fenomeni che riguardano la superficie del blocco lapideo e non ne intaccano l’integrità generale. Non è l’unico monitoraggio statico commissionato dal Comune.
Altri due controlli riguardano altrettanti ponti cittadini sul Canal Grande: il Ponte degli Scalzi e il Ponte dell’Accademia. Il Ponte degli Scalzi, accanto alla Stazione di Santa Lucia, è stato oggetto dell’ultimo intervento di manutenzione all’inizio dell’anno Duemila.
Erano stati creati allora dei “giunti di dilatazione” per contrastare i movimenti dovuti alle dilatazioni termiche e limitare così la rottura dei gradini in trachite. Si vuole verificare ora, a circa vent’anni di distanza, quali siano le condizioni effettive di salute del Ponte in uno dei punti più trafficati del Canal Grande.
Sorprende un po’ infine che il monitoraggio sia stati esteso anche al Ponte dell’Accademia, che è stato appena ristrutturato e sottoposto a un intervento di manutenzione straordinaria. Si vuole evidentemente verificare bene quale sia stata la risposta della struttura del ponte al nuovo intervento compiuto.
Si tratta in entrambe i casi di ponti sottoposti all’azione intensiva del moto ondoso per il continuo passaggio di imbarcazioni lungo il Canal Grande, anche ormai da oltre un anno, con l’emergenza Coronavirus, il traffico acqueo anche sotto le due strutture si è ridotto ai minimi termini. —
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