Mostra cinema, sfilate, politica, regata storica: le due settimane di settembre in cui a Venezia c’è il mondo
Per non parlare del Campiello e del G20 delle spiagge a Jesolo. Concentrazione impressionante di eventi. L’assessore Venturini: «Bravi a programmare nonostante il periodo difficile»
VENEZIA. Venezia al centro del mondo, di nuovo. Se lo scoppio della pandemia aveva imposto lo stop ai grandi eventi, o perlomeno li aveva fortemente condizionati, da maggio in poi la città lagunare è tornata a fare da traino agli appuntamenti internazionali.
Politica, tradizione, sostenibilità ambientale, mare e turismo. E poi architettura, e ancora moda, cinema e tutti gli eventi collaterali concentrati in questo fine agosto in cui la città sta occupando giornali e televisioni in tutto il mondo. Venezia è appena stata cornice della tre giorni di sfilate ed eventi di Dolce e Gabbana. L’isola di San Giorgio ha ospitato la Soft Power Conference sui temi della sostenibilità ambientale. Oggi prende il via la 78esima edizione della Mostra del Cinema.
Attesa per il premio Campiello, la cui premiazione è in programma il 4 settembre all’Arsenale. Domenica appuntamento invece con la Regata Storica. Spazio anche all’artigianato locale e all’originalità dei maestri vetrai di Murano con la Venice Glass Week. L’attualità tornerà poi al centro del dibattito pubblico grazie al Festival della Politica, a Mestre dal 9 al 12 settembre. E fuori dal Comune, restando in provincia, a Jesolo va in scena il G20 delle spiagge.
Un concentrato di flash, riflettori, personaggi famosi, glamour e cultura che difficilmente trova concorrenti in giro per il mondo. Con un indotto economico non indifferente e un ritorno d’immagine ancor più elevato. «Nulla accade per caso», sintetizza Simone Venturini. Per l’assessore al turismo del Comune di Venezia, se da sempre il periodo della Mostra coincide con eventi di richiamo, «a memoria non c’una fine di agosto e un inizio settembre paragonabili a questi». «Non era scontato dopo un anno di pandemia e una situazione tutt’ora lontana dall’essere completamente risolta», aggiunge Venturini, «di certo, questo è un segnale incoraggiante e che alle spalle ha un grosso lavoro».
L’assessore lo spiega partendo dalla “narrazione” di una «città aperta e sicura» che si è voluta dare all’esterno. I primi esempi sono stati la Biennale Architettura e il Salone Nautico, a maggio. «Abbiamo fatto scuola nella gestione di un grande evento in tempi di Covid», spiega Venturini, «ci siamo ripetuti con il Redentore. E in parallelo, abbiamo lavorato sotto traccia nei mesi più bui della pandemia per allacciare rapporti con nomi come Valentino, Yves Saint Laurent, Dolce e Gabbana». Per non parlare, a luglio, del G20 organizzato all’Arsenale con i ministri dell’economia.
Sarà questo il futuro di Venezia? «Venezia è sede naturale dove ospitare eventi legati al bello, declinato in tutte le sue forme, alla politica e alla sostenibilità», conclude l’assessore. Sullo sfondo, inevitabilmente, la gestione dei flussi turistici con l’introduzione nel 2022 dei tornelli e del contributo d’accesso. «I tornelli non servono», attacca Nicola Pellicani (deputato Pd), «bisogna creare incentivi alla prenotazione, ma gli sbarramenti sono una barzelletta. Venezia deve trovare una sua vitalità al di là del turismo, la sua vocazione non dev’essere solo quella di essere una grande location». Per Pellicani la lezione della pandemia dev’essere imparata: «Occorre trovare alternative alla monocultura turistica puntando sulle attività che sostengano la residenzialità». —