Auto in strada, un danno irreparabile

Parcheggiare nelle grandi città è di per sé un’impresa; ma quando dopo giri stressanti si trova finalmente uno spazio praticabile, non è detto che l’avventura si concluda serenamente. In assenza del proprietario, capita spesso che qualcuno lasci sull’auto un «segno» indesiderato. Un’ammaccatura, un graffio, uno specchietto laterale lesionato, fino ad arrivare a veri atti vandalici come ruote tranciate o finestrini in frantumi. Si può considerare fortunato chi trova sul parabrezza anche le generalità dell’incauto automobilista che, con una manovra disattenta, ha provocato il danno. Il più delle volte il colpevole sparisce senza lasciare traccia, e il conto da pagare resta alla vittima. Ed è un conto salato se quest’ultima non è coperta da un’assicurazione che preveda situazioni del genere.

Stiamo parlando di un fenomeno in crescita nei centri urbani, dove la riduzione dei parcheggi per lasciar spazio a piste ciclabili e aree di ricarica delle auto elettriche, costringe ad autentici equilibrismi che sono spesso poco rispettosi dei veicoli altrui. Un’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, evidenzia dati sbalorditivi. Nel 2023 oltre 16 milioni di italiani si sono ritrovati con l’auto «segnata» dopo averla lasciata in sosta. Una quota di circa il 40 per cento, se si considera che il parco circolante sulle strade italiane lo scorso anno era di 40.839.063 veicoli (dati Unrae). Il danno complessivo stimato è pari a oltre 13 miliardi di euro. Il 7 per cento di quanto si paga per assicurarsi. Quasi una manovra finanziaria. Nel 70 per cento dei casi si è trattato dell’urto di un altro veicolo, nel 26,7 per cento, oltre un caso su quattro, è il risultato di un atto vandalico e nel 12,4 per cento c’è stato un tentato furto anche di oggetti all’interno del mezzo. Il costo conseguente, in media, è di circa 730 euro ma con differenze territoriali. Nel Sud il valore è di circa 564 euro, nel Nord-ovest raggiunge 830 euro e addirittura 874 euro nel Nord-est.

La ricerca mette poi in evidenza il dilagare di atteggiamenti da «furbetti» e uno scarso senso civico. Il 9 per cento degli intervistati (in proiezione corrispondente a 3,5 milioni di automobilisti) hanno ammesso di aver urtato, durante una manovra o nel parcheggio, un’altra vettura senza che fosse presente il proprietario. I più disattenti sono i giovani; una percentuale quasi tripla tra i 18-24enni (26,1 per cento), mentre cala al 5,5 per cento tra gli automobilisti con età 55-64 anni e al 4 per cento tra i 45-54enni. Sette persone su 10 (70,2 per cento) dichiarano di aver atteso il proprietario del veicolo o di aver lasciato un messaggio con i propri contatti, ma circa 767 mila persone (22,1 per cento) ammettono di essere semplicemente ripartiti. La reazione dell’automobilista è, nella maggior parte delle volte (il 42 per cento, quasi una persona su due), di tenersi l’auto ammaccata. Una percentuale che raggiunge il 53,5 per cento tra i 45-54 enni. Una scelta dettata non solo dal costo delle riparazioni ma anche dalla vetustà del parco circolante. In quasi un caso su tre (32,9 per cento), il danneggiato apre il portafogli, anche perché più di un italiano su due non ha sottoscritto un’assicurazione ad ampia copertura, come la «kasko». «Le compagnie applicano in modo stringente quanto previsto dalla polizza» afferma Andrea Ghizzoni, manager director insurance di Facile.it. «Se c’è una clausola che comprende anche atti vandalici, furto e incendio, non ci sono problemi e i tempi di liquidazione sono usuali. C’è chi, non protetto dalla “kasko”, tenta la contestazione affermando che il danno è dovuto a un tentativo di furto. Ma i periti delle assicurazioni sono molto scrupolosi». E aggiunge: «La “kasko” di solito è scelta da chi ha un modello di grossa cilindrata. Si tratta di un’opzione di lusso, ma è anche vero che i costi delle riparazioni sono cresciuti. L’utente quindi deve valutare se valga la pena rischiare un danneggiamento, che può anche essere più serio di un graffio o di un’ammaccatura».

Quanto costa far intervenire il carrozziere? «Bisogna distinguere tra danno estetico e meccanico, che comporta i ricambi» spiega il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli. «Nel caso si tratti di semplici graffi al paraurti si può risolvere con 250-300 euro, ma se l’impatto coinvolge la fiancata si sale anche a duemila euro. Se invece bisogna sostituire un pezzo, come lo specchietto laterale, il proprietario se la può cavare con 70 euro nel caso di modello base; ma se ha un elemento elettronico si arriva a 600 euro. Mentre quando occorre cambiare il paraurti, il costo non è inferiore ai 700-800 euro. Se poi ci sono da cambiare pezzi meccanici, il conto sale oltre i mille euro». Mentre sul danno estetico si può tralasciare l’intervento, quando sono interessate parti sensibili dell’auto è indispensabile rivolgersi alla carrozzeria. Galli azzarda una statistica. «I nostri tremila associati, sono alle prese con almeno un paio di preventivi a settimana per riparazioni di vetture incidentate al parcheggio. Siccome il parco circolante è vecchio, spesso non si presta la dovuta attenzione alle manovre. Un graffio in più non fa gran differenza». Stando a un’analisi dell’associazione, i prezzi dei ricambi hanno subito negli ultimi tre anni un incremento del 48 per cento mentre la manodopera ha avuto un ritocco solo del 5 per cento. Secondo Galli la causa non è soltanto nei rincari delle materie prime e nella crisi dei trasporti per la guerra ucraina e per gli attacchi nel Mar Rosso. «C’è una quota consistente di speculazione. Le case automobilistiche cercano di compensare parte del calo delle vendite, aumentando i prezzi dei ricambi».

Un discorso a parte meritano le auto elettriche per le quali gli incidenti da parcheggio possono diventare molto seri e, quindi, costosi. Ancora il presidente di Federcarrozzieri: «In queste vetture le batterie sono posizionate nel pianale e se vengono urtate nel corso di una manovra, anche lateralmente, il danno non va sottovalutato: potrebbe compromettere la stessa possibilità di circolare del veicolo. Un carrozziere esperto, a quel punto, è urgente. In generale le elettriche necessitano di minore manutenzione rispetto alle endotermiche, tuttavia i ricambi sono più costosi». Riparare i cosiddetti «battery pack» non sempre è possibile, quindi le compagnie di assicurazione sono a volte costrette, in seguito a urti tutto sommato contenuti, a rottamare mezzi che hanno pochi chilometri di percorrenza. Cosa che si traduce in premi più alti.