ATP Finals, Sinner: “Non siamo persone importanti, giochiamo solo bene a tennis”
Prosegue la walk of honor di Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals. Dopo De Minaur, sotto i colpi dell’azzurro cade anche un ottimo Taylor Fritz, protagonista di una prestazione di buon livello, in cui sono però mancati un paio di dettagli nei punti decisivi. Il terreno dove il n.1 al mondo è capace di scavare la differenza, come dimostra il fatto di aver vinto tutti i suoi ultimi quattro set contro Fritz proprio mentre l’americano serviva per rimanere nel parziale. Ma oramai non è neanche più sorprendente vedere queste reazioni da parte di Jannik, e ancor meno quelle di un pubblico dell’Inalpi Arena giorno per giorno sempre più entusiasta.
“E’ stata una partita di alto livello”, spiega il n.1 al mondo nell’ennesima conferenza che celebra una grande vittoria, “una partita molto diversa dalla prima, non voglio paragonare, ma molto difficile, sono felice della vittoria. Giocare qui è diverso, la folla in Italia è fantastica, sono tutti dalla tua parte. Non ho giocato a Roma e non è stato facile, ma ora sono qui dopo 12 mesi e mi sta piacendo molto. Il torneo è diverso da tutti gli altri, serve un certo livello per qualificarsi, dunque è molto alto. Sono sorpreso che un ragazzo di soli 23 anni che gioca a tennis abbia sponsor come Lavazza e Intesa Sanpaolo, adoro la famiglia dei miei sponsor e la connessione che ho con loro. Giocare in Italia per un italiano è fantastico, a volte mi sorprendo ancora perché non è tutto scontato.
Sto solo provando a giocare del buon tennis. Le persone qui amano lo sport, ci hanno accolto in maniera meravigliosa. Qualcosa di diverso dagli altri tornei. Non esco per mangiare al ristorante questa settimana, sto cercando di riposarmi e concentrarmi. Questa settimana è solo sul tennis, i fan sono appassionati, e di solito in Italia gira tutto sul calcio. Ogni partita è diversa dall’altra. Sono in una posizione in cui gli avversari mi affrontano senza molto da perdere perché sono n.1 al mondo. Ma se mi hai già incontrato o battuto ti basi su quello che sai. Questo è uno sport molto pressante“
Sono di tono ancor più leggero e confidenziale le domande in italiano, che confermano ancora una volta l’umiltà e la preparazione di Sinner: “Mi è sempre piaciuto giocare in casa, è una sensazione molto bella, mi fa tanto onore. Mi piace, e quando ti piace il tifo e le persone che guardano è un di più. L’anno scorso ho fatto finale, ma sono contento quando posso entrare in campo e spero di mostrare un bel tennis. Ognuno di noi è diverso, non c’è una regola sul come comportarsi. Cerco sempre di rispettare le persone, mi considero abbastanza umile, perché alla fine siamo solo dei giocatori di tennis. Non siamo persone importanti, semplicemente giochiamo bene, è uno sport e deve far divertire sia chi gioca chi guarda. Il resto, come le conferenze e le interviste, fa parte del nostro mestiere. Ho sempre avuto attorno persone oneste che quando sbaglio mi dicono la verità, ma le reazioni non si insegnano, ognuno reagisce a modo suo. Sono fatto così, sembra che non abbia molte emozioni ma dentro in realtà ne ho. E apprezzo anche molto quello che sta succedendo intorno a me“
Infine non mancano un paio di siparietti. Il primo sul fatto che giocherà giovedì sera in contemporanea alla nazione di calcio: “Avere sia calcio che tennis è molto bello. Non so quando giochi la Nazionale, non ho chiesto io se giocare pomeriggio o sera, l’ho saputo dopo la partita“. E conclude con una risposta, abbastanza evasiva, sulle prospettive future: “Cerco di fare il mio lavoro, speriamo che vinca e che sia una bella giornata sia per il tennis che per il calcio. Non so che tipo di n.1 possa essere. Sicuramente continuerò a lavorare come sto facendo, non prendo nulla per scontato. Sono contento ma so che posso migliorare tante cose, speriamo che sia il mio caso. Sto guardando quella parte lì e non importa il ranking. Per i risultati nel futuro non posso rispondere“. E quando hanno chiesto a Sinner se fosse a conoscenza delle ironiche imitazioni dei Gialappi nei suoi confronti si è trovato un attimo in imbarazzo perché non ne conosceva i nomi…ma certamente aveva visto qualcosa. Ha semplicemente sorriso divertito, senza sapere che dire.