Ucraina, jet russi ai confini della Nato. Gli Usa: “Armi a Kiev in 24 ore”
Ucciso un contractor americano che addestrava gli ucraini. Sono circa 20 mila i combattenti stranieri nel Paese
CORRISPONDENTE DA WASHINGTON. Un ex soldato americano è morto in Ucraina. Si chiamava Willy Joseph Cancel e aveva 22 anni. Era entrato nel Paese attorno alla metà di marzo dopo aver lasciato il suo lavoro di addetto alla sicurezza in una prigione del Tennessee gestita da una società privata. Cancel era stato nei Marine dal 2017 al 2021, quindi era stato poi congedato per insubordinazione. Non era mai stato assegnato in zone di guerra e la sua base era Camp Lejeune, in Nord Carolina.
Non proprio un combattente con una lunga esperienza. Nei primi giorni di conflitto un generale ucraino aveva detto di voler solo veterani addestrati alle situazioni di guerra: «Gli altri non sanno in che mondo si stanno gettando», disse facendo eco alla richiesta che il presidente Zelensky aveva fatto agli stranieri di arruolarsi. Era la fine di febbraio e una settimana dopo l’ambasciata ucraina a Washington aveva già ricevuto migliaia di richieste di visto. Secondo alcune stime i combattenti stranieri oscillano fra i 16 mila e i 20 mila, oltre seimila sono americani. Molti sono entrati per unirsi ai battaglioni ucraini, altri stanno facendo addestramento. Come Matt Gallagher, scrittore e veterano dell’Iraq, che ha raccontato come a Leopoli ha spiegato a ragazzi che hanno mollato i libri e scelto il fucile le tecniche base della guerriglia urbana e della sopravvivenza. «Se i russi arriveranno qui – ha scritto il 10 aprile sul New York Times – troveranno gente pronta a contrastarli».
Secondo il Pentagono l’avanzata russa nel Donbass sta rallentando. La tensione è alta anche nei cieli fuori dall’Ucraina. Negli ultimi giorni caccia russi sono stati intercettati da pattuglie Nato vicino allo spazio aereo del Baltico. Volavano senza aver dato comunicazione e con il transponder disattivato. Non sono però entrati nello spazio aereo alleato.
Ieri Biden ha mandato al Congresso la richiesta per nuovi aiuti a Kiev e fonti del Pentagono hanno detto che entro 24 ore giungeranno i primi cargo con pezzi di artiglieria. Ogni giorno però la logistica si complica, i russi stanno cercando di bloccare i rifornimenti facendo saltare la rete elettrica impedendo così ai treni di circolare. I raid sui depositi compiuti nei giorni scorsi sono un altro tentativo di Mosca di evitare che le armi occidentali arrivino agli ucraini. E’ necessario quindi per gli Usa far sì che le armi appena arrivate siano pronte all’uso. Ecco perché – ha riferito John Kirby, portavoce della Difesa che ieri ha definito una «depravazione quello che le forze russe stanno facendo in Ucraina» – bisogna consegnare armamenti che gli ucraini possano usare senza un lungo addestramento.
Ci sono due gruppi di militari ucraini a cui gli americani stanno insegnando a usare in modo efficace l’artiglieria; altri 15 militari invece stanno imparando l’utilizzo dei radar e delle strumentazioni di puntamento e intelligence. Sono operazioni che avvengono in Polonia e Germania.
Ma all’interno del Paese sono gli uomini della legione internazionale, i contractor come Willy, a spiegare a civili e soldati come imbracciare un Javelin e caricare uno Stinger. «Non c’è tempo per la teoria, in genere serve qualche settimana per essere efficaci, qui abbiamo pochi giorni di tempo», ha raccontato al Wall Street Journal Anton, detto Texas, che sta tenendo un «corso rapido» nell’uso dei Javelin a Zaporizhzhia.
La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha invitato gli americani a non recarsi in Ucraina «per nessun motivo». Un appello già dato in passato che non ha però scoraggiato i veterani a presentare domanda. Fra questi c’è anche una donna, Laura Engelbrecht. La sua richiesta di arruolamento è stata rifiutata e lei ha costituito allora una associazione «Warriors without borders» con la quale raccoglie donazioni e offre supporto a distanza ai volontari.
L’annuncio della sua morte lo ha dato la madre, Rebecca Cabrera che ai media Usa ha detto che il figlio è morto lunedì. «E’ morto da eroe», ha detto la moglie Brittany «lo dirò al nostro bambino», che ora ha 7 mesi. Cancel è arrivato in Polonia il 12 marzo, pochi giorni dopo è entrato a Kiev. Stesso percorso dei due britannici scomparsi il 23 aprile. Uno di questi, Scott Sibley, aveva 36 anni ed è stato ucciso, pare, durante uno scontro a fuoco. Ma non ci sono conferme. Di un suo connazionale invece si sono perse le tracce. Il corpo non è stato trovato. Così come quello di Cancel. Uno dei timori è che possano essere usati come «strumenti di propaganda».