Caldaia rotta all’asilo nido comunale di Monselice: protestano i genitori
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foto da Quotidiani locali
Da oltre dieci giorni nell’asilo nido comunale di Monselice “Giovanni Paolo II” non c’è l’acqua calda ed alcuni spazi non sono riscaldati. Una situazione di grande disagio per i più piccoli e per le famiglie, dato che si tratta di una struttura che accoglie bambini dai 6 mesi ai 3 anni. Una trentina in tutto.
La denuncia di quanto accade arriva dalle mamme e dal consigliere di minoranza Rino Biscaro: «Il Comune si è preso l’impegno di chiarire la questione con la cooperativa Raggio di Sole e di inviare un aggiornamento a stretto giro», spiega Biscaro. «Nonostante in sede di comitato di gestione dell’asilo sia stata chiesta una risposta in tempi molto rapidi, ma soprattutto un intervento risolutivo urgente, ad oggi non è ancora giunta nessuna comunicazione relativa a tempi e modalità di risoluzione».
La problematica è cominciata il mese scorso: «Il 14 febbraio ci hanno comunicato che la caldaia si era rotta», spiegano le mamme, «sino al 19 i bambini sono rimasti senza acqua calda, con le operatrici che hanno fatto tutto il possibile per evitare disagi che però ovviamente ci sono stati. Dopo aver risolto il problema, il 28 febbraio ci hanno comunicato un’altra rottura e nonostante le due lettere che abbiamo inviato ad oggi nessuno ci ha ancora dato delle risposte sui tempi di riparazione e soprattutto non ci sono state proposte soluzioni alternative per evitare che in pieno inverno i nostri bambini possano disporre di acqua calda». Le famiglie spiegano che pagano un servizio e che nessuno ha avanzato ipotesi di riduzione della retta o di eventuali spostamenti.
«La cooperativa Raggio di Sole, che dovrebbe farsi carico della sostituzione della caldaia come previsto dal contratto, afferma di non avere intenzione di provvedere al lavoro a causa degli imponenti costi dell’intervento», sottolinea Biscaro. «I referenti della cooperativa stessa minacciano addirittura di recedere dal contratto se non si troverà un accordo con il Comune relativamente alla parte economica».
L’assessora al sociale Francesca Fama infatti, dopo aver portato avanti con la cooperativa le richieste di preventivi per la caldaia, ha predisposto per lunedì 11 marzo un incontro con il rappresentante legale: «Una soluzione verrà trovata in tempi celeri e nel mentre installeremo una caldaia a muletto esterna entro qualche giorno in modo che l’acqua calda funzioni», sottolinea Fama. «I tempi si sono allungati per la burocrazia, i preventivi e per i passi indietro della cooperativa che non sta adempiendo al contratto. L’incontro di domani porterà ad una soluzione certa o ci dovremmo rivalere in altre sedi, dato che il costo dell’intervento è molto alto e non riusciamo ad oggi a far fronte alla spesa come Comune».
Un rimbalzo di responsabilità a cui non si sa ancora quando sarà data risposta, che continua a pesare e a creare profondi disservizi ai bambini e alle famiglie.