Minacciò e rapinò un gruppo di ragazzi fuori dalla discoteca: 20enne patteggia

TAVAGNACCO. Quella notte, insieme agli amici, si era sentito invincibile e, incurante del rischio, aveva partecipato alla rapina di tre giovani all’esterno di una discoteca. Poi, però, esaurita l’adrenalina e con la refurtiva ancora da rivendere, era stato sopraffatto dalla paura.

E così, qualche giorno dopo il colpo, a scuola si era confidato con un’insegnante. Permettendo agli investigatori, già sulle tracce dei suoi complici, di chiudere il cerchio sull’episodio.

Venerdì 22 marzo Mathias Reggio Romagnone, 20 anni, residente a Pasian di Prato, ha patteggiato 2 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione e 1.200 euro di multa (pena sospesa con la condizionale, data l’età).

Era chiamato a rispondere di concorso in rapina e utilizzo indebito di carta di credito. Con altri tre ragazzi, che hanno optato per diverse strade processuali, e con una quarta persona non identificata, poco dopo la mezzanotte del 13 febbraio 2022 aveva avvicinato un udinese, all’epoca 25enne, nel parcheggio di una discoteca di Tavagnacco, mentre tornava all’auto per riporre il proprio giubbotto, un Woolrich.

Alla domanda se avesse del fumo, era seguita la minaccia: un coltello puntato al fianco, mentre gli altri gli intimavano di non muoversi, estraendo a propria volta dei coltellini, e uno di loro si impossessava del portafoglio che aveva appoggiato sul tettuccio dell’auto.

Vedendo l’amico circondato da sconosciuti, i due giovani che lo stavano attendendo all’ingresso del locale erano quindi tornati indietro, finendo per ritrovarsi a loro volta costretti a cedere alla richiesta di consegnare il denaro, 40 euro in tutto, che uno di loro aveva con sè.

Prima di tagliare la corda, la baby gang si era fatta consegnare dal ragazzo del Woolrich anche gli occhiali da vista. Tentativo fallito, invece, per il codice delle carte di credito, che lo stesso aveva sì fornito, ma intenzionalmente modificato.

Era stata una Volante della Questura, un’oretta dopo, a raccogliere la denuncia dei tre, in piazza I maggio, a Udine, dove nel frattempo si erano spostati. Le indagini avevano in breve portato gli inquirenti all’identificazione di due minorenni, figli dell’intestatario dell’auto a bordo della quale si erano allontanati.

Quanto a Reggio Romagnone, una volta raggiunto a casa, aveva ammesso le proprie responsabilità e consegnato gli indumenti indossati la sera della rapina.

Nell’accogliere l’istanza di patteggiamento presentata dal suo difensore, avvocato Filippo Mansutti, il gup del tribunale di Udine, Mariarosa Persico, ha ritenuto di concedergli le attenuanti generiche, per la «resipiscenza spontaneamente manifestata all’insegnante», e l’attenuante del danno risarcito, seppure in misura «modesta rispetto alla gravità del reato».