Ramadan a Monfalcone: il Comune indica il Palabocce di Panzano dopo lo stop ai due centri islamici
La struttura è gestita dall’associazione ricreativa Fincantieri. Restano valide le altre due aree rifiutate
MONFALCONE Si potrebbero levare le salāt, preghiere islamiche, dove oggi rotolano le bocce. Il Comune di Monfalcone è arrivato al dunque. E nel bocciodromo di via Cosulich a Panzano, quattro piste in terra battuta e 90 posti a sedere inaugurati nel 2014 dalla giunta Altran, ha trovato la sua soluzione.
Una delle tre proposte. Cioè quei «siti alternativi», pur in via provvisoria, «accessibili e dignitosi», per far consentire l’esercizio della preghiera alla comunità musulmana insediata in città da oltre vent’anni e ora in raccoglimento spirituale per via del coincidente Ramadan.
La proposta, sempre via carteggio, è dunque decollata, fermo restando la validità, agli occhi del Comune, degli altri due luoghi già in precedenza individuati e ancora riconfermati: il parcheggio delle terme e l’area verde di salita alla Rocca, rinnovati nella loro idoneità nonostante le critiche.
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L’ultimo passaggio, mercoledì nel primissimo pomeriggio. Ancora una volta con gli uffici e l’avvocata Teresa Billiani. Ma alla fine l’amministrazione comunale, nei termini stringenti (7 giorni) fissati dall’ultima risoluzione del Consiglio di Stato, poco dopo le 17 ha fatto la sua mossa sullo scacchiere del contenzioso al Tar.
Controparte le due associazioni islamiche che fanno riferimento ai centri Darus Salaam di via Duca d’Aosta e Baitus Salat di via don Fanin. Sedi al momento “congelate” dall’ordinanza dirigenziale emessa dall’ente il 25 novembre, impugnata e oggetto di giudizio nel merito con udienza al Tar il 23 maggio.
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In questi giorni il Comune non ha fatto spallucce. Ha chiesto agli uffici una ricognizione di tutte le proprietà, preferibilmente impianti sportivi per via della capienza richiesta dall’impiego, e valutando a una a una tutte le strutture, senza tralasciare alcuna riflessione sul loro impiego, sui turni di utilizzo e sulle varie discipline disputate (ci sono peraltro atleti di caratura che si allenano in città e in vista di competizioni importanti si è tenuto conto delle possibili necessità), alla fine l’operazione di filtraggio ha consegnato il suo responso: il Palabocce di Panzano.
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Sempre libero al mattino, facilmente accessibile, dislocato in un quartiere raggiungibile a piedi o in bici (c’è la pista ciclabile), con disponibilità di sosta per le vetture. Insomma, per il municipio un giusto compromesso, in alternativa alle altre due sedi, comunque adatte per il Comune. Anche perché «in base all’accurata ricognizione e verifica» degli uffici, «nessuna delle strutture pubbliche aggregative del territorio può assolvere alle richieste dei centri culturali islamici», poiché «utilizzate costantemente dalle associazioni sportive, dalle scuole, da altre organizzazioni oppure dal Comune stesso». E pertanto «non disponibili».
Di qui l’unico edificio «attualmente non utilizzato in maniera continuativa e che viene individuato quale sito alternativo provvisorio»: il bocciodromo, in gestione alla società Ar Fincantieri. Dovranno però assumersi «tutti gli adempimenti di legge: assicurativi e relativi alla sicurezza, nonché al mantenimento dell’integrità del terreno dei campi da gioco». Sarà probabilmente da apporre qualche telo.
«A fronte di quella “leale collaborazione” che dovrebbe essere ottemperata in maniera biunivoca e che invece viene pretesa dai Centri islamici, ma di fatto è stata violata con il ripetuto mancato rispetto delle decisioni del Consiglio di Stato – conclude il municipio in una nota diffusa mercoledì –, il Comune, pur considerato il fatto che in uno Stato laico non compete all’istituzione pubblica farsi carico di destinare spazi pubblici alle attività di culto delle diverse confessioni e fermo restando che l’ente deve considerare gli altri pertinenti interessi pubblici e salvaguardare i diritti degli utenti e delle varie attività sociali, ha inteso individuare con tutte le dovute verifiche una pluralità di siti che rispondono pienamente al fatto di essere dignitosi, ubicati in posti vicini e facilmente accessibili». Ieri sono stati comunicati ai due centri.