Nuovo sfregio al bagno Cral di Trieste: sfondato e svuotato anche l’ambulatorio
Gli spazi di viale Miramare lordati, distrutti e vandalizzati. Insorge il presidente Deferri: «Ormai occupata dai migranti, è urgente intervenire»
TRIESTE L’infermeria distrutta. Molti prodotti all’interno portati via, tutto rovesciato e rotto. E chi ha compiuto lo scempio ha anche defecato subito fuori dal locale. È solo l’ultimo atto di sfregio, in ordine di tempo, allo stabilimento balneare del Cral, ormai in totale balia dei senzatetto che vivono all’interno da giorni.
A denunciare l’ennesimo episodio di vandalismo è il presidente del dopolavoro del porto, Lorenzo Deferri.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14220480]]
Il primo grido d’allarme
Solo qualche giorno fa aveva lanciato nuovamente un grido d’allarme, sia perché i lavori dopo le mareggiate di novembre non sono mai partiti, sia perché la struttura è occupata da migranti. «L’infermeria era l’unico spazio finora non violato – racconta Deferri – ora abbiamo trovato anche questo completamente danneggiato. Hanno sfondato la porta per cercare chissà cosa. D’altra parte hanno preso a calci anche tutti gli ingressi delle cabine, e sono entrati anche lì. Mi domando dov’è l’autorità portuale, proprietaria dello stabilimento. Mi chiedo anche come mai non vengono allertate le forze dell’ordine, visto che si tratta di occupazione di una proprietà privata. Qui andrà sempre peggio».
Lo sfregio
Deferri mostra le foto dell’ultima incursione, con l’infermeria aperta, dopo il danneggiamento della porta, tutti gli oggetti dentro gettati alla rinfusa, mentre altri mancano all’appello, portati via nel fine settimana appena passato. Accanto all’ultimo locale sfondato si nota anche una deiezione “umana” lasciata proprio fuori dalla stanza, tra fazzoletti e altre immondizie. Uno sfregio. E gli “inquilini” di quello che Deferri definisce «albergo abusivo» non si sono fermati nell’allestire giacigli, letti e cucine di fortuna, anzi. Lo scorso week end hanno anche tirato fuori dai depositi gli ombrelloni, posizionandoli sulle terrazze, insieme alle sdraio, dove hanno bivaccato con del cibo e delle bevande.
I resti di bicchieri e bottiglie
Sono ancora presenti i resti di bicchieri e bottiglie. «Qui ormai i migranti si trasferiscono senza nessun limite, li vedo costantemente – sottolinea Deferri – e come ho già detto immagino che molti si siano trasferiti dal Silos. Una succursale ideale per la villeggiatura al mare. Non so cosa si aspetta a intervenire, visto che è un luogo totalmente fuori controllo». Nei giorni scorsi il presidente aveva raccontato di averne contati un’ottantina in una giornata di bel tempo, tutti sistemati all’aperto tra lettini, terrazzamenti e anche in acqua. E Deferri del Cral ironicamente lancia una provocazione «sono davvero stanco, demoralizzato, sfiduciato, inviterò il papa a fare un giro qua quando farà tappa a Trieste, sia mai che così qualcuno si interesserà al nostro stabilimento e a quello che sta succedendo».
RIPRODUZIONE RISERVATA