Genius loci, Vincenzo Labellarte racconta i suoi luoghi del cuore
foto da Quotidiani locali
La Puglia, Roma, il Friuli: tre luoghi d’elezione, tre racconti per immagini di paesaggi in divenire, plasmati e trasformati dalla mano dell’uomo. Parte da qui il percorso che l’architetto e fotografo Vincenzo Labellarte compie in Genius loci, seconda mostra organizzata dal Craf nell’ambito della 38ma edizione della Rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia
L’esposizione, accolta nella chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento e realizzata in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giuli, Comune di San Vito al Tagliamento e il Patrocinio dell’Università di Udine, aprirà i battenti venerdì 24 (inaugurazione alle 18) e sarà visitabile fino all’8 settembre 2024.
Architetto, pugliese di nascita ma friulano di adozione (vive a Spilimbergo dal 2014) Vincenzo Labellarte si è aggiudicato il premio per un autore regionale del Centro di ricerca e archiviazione della fotografia. Genius Loci ripercorre attraverso 3 sezioni e 56 fotografie di grande formato i luoghi cardine che hanno segnato il percorso umano e professionale di Labellarte, il Friuli, terra nella quale ha scelto di vivere, Roma dove si è formato, la Puglia, terra in cui è nato e cresciuto, ma che prima di tutto raccontano le trasformazioni subite per mano dell’uomo.
«Genius Loci secondo la definizione dell’architetto e teorico Christian Norberg-Schulz è l’insieme delle caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città – sottolinea Labellarte -. La ricerca dei caratteri di un territorio è sempre stata per me il modo più naturale per conoscere ed entrare in relazione con quel luogo e i suoi abitanti. Caratteri di tipo storico, oggettivamente riconosciuti, ma anche soggettivi, legati ai ricordi e alle storie individuali». Si inizia proprio dal Friuli occidentale e in particolare della zona di San Vito al Tagliamento, ci addentriamo quindi nella Roma notturna, infine, la luce tagliente del sud che risplende nella Puglia natia. L’esposizione è supportata da un volume curato da Alvise Rampini e Walter Criscuoli.