Il piano di “Martello”: «Superiamo il Covid, poi l’Old Wild West vi farà divertire»
Il direttore tecnico indica la via all’Apu per raggiungere nuovi obiettivi
UDINE. L’anno nuovo si presenta ricco di sfide per l’Apu Old Wild West, e il direttore tecnico Alberto Martelossi è pronto ad affrontarle, convinto che il team bianconero abbia tutte le carte in regola per vincerle. Prima, però, c’è da mettersi definitivamente alle spalle un’altra sfida: quella del Covid, che ha bloccato l’attività dell’Apu prima, e di tutto il campionato di A2 poi.
Martelossi, un altro focolaio Covid dopo quello di novembre. Com’è il morale della truppa?
«È chiaro che non ci voleva. La differenza, rispetto a un mese e mezzo fa, è che adesso è un problema comune e tutti potremo ripartire alla pari. La speranza, da parte nostra, è che da qui sino a fine stagione non si debba più incorrere a questo problema».
Lo stop al campionato giunge a puntino per voi. Avete tempo di recuperare tutti gli uomini.
«Sì, e io considero questa decisione saggia ed equilibrata. Inoltre si ripartirà facendo tutti quanti una partita in casa e una fuori: anche questo aspetto garantisce equilibrio. Ho solo un dubbio: il 16 gennaio tutti saranno in grado di ripartire? Lo dico perché per metà gennaio è previsto un picco alto di contagi, quindi incrociamo le dita».
Il rovescio della medaglia è che stavate andando davvero forte e siete dovuti rientrare ai box.
«Non c’è dubbio, è così. È anche vero, però, che tutto questo andrà fatto anche nel momento clou della stagione. Giocar bene adesso ci rende orgogliosi, ma sarà più importante farlo fra cinque mesi».
Qual è il suo bilancio a questo punto della stagione?
«All’anno solare 2021 do un voto molto alto: a parte gennaio, abbiamo fatto undici mesi di livello. Per quanto riguarda la stagione in corso, più dei punti in classifica e del primato in coabitazione, la nostra conquista maggiore è l’impianto difensivo e la capacità di condividere la palla. Se manteniamo questo atteggiamento per tutta la stagione è un bel lasciapassare. È un’identità di squadra che va aldilà dei risultati. Aggiungo una cosa: siamo stati perfetti nelle iterazioni e nelle scelte come management, vedi l’innesto in corsa di Lautier».
Gennaio significa anche mercato di riparazione. Pensate di intervenire?
«No. Siamo molto contenti della campagna acquisti estiva, la nostra è una struttura che non ha bisogno di riparazioni. Non ci stiamo guardando in giro per cambiare alcunché, ma osserviamo tutto ciò che accade solo per impreziosire la rosa, qualora ci fosse un’occasione. Non a breve termine, perché il nostro miglior acquisto sarà il rientro del capitano».
Con il rientro di Antonutti dovrete maneggiare il turnover sino a fine stagione. Può essere una variabile problematica?
«Penso sia prematuro parlarne, sono situazioni che si affrontano in tempi ravvicinati e sono considerazioni che farà l’head coach. Ne riparleremo con lui a tempo debito»