Un drago anti Covid per premiare i piccoli dopo il vaccino: è il regalo dell’artista pordenonese Ugo Furlan
foto da Quotidiani locali
PORDENONE. Ha messo la sua matita al servizio della medicina, per regalare un sorriso ai bambini che ricevono il vaccino anti Covid. Un’iniziativa che nasce a Pordenone e che si sta espandendo a macchia d’olio nei reparti pediatrici del Friuli Venezia Giulia grazie alla generosità del fumettista Ugo Furlan, che non è nuovo a collaborazioni con la Pediatria di Pordenone.
L’intero reparto trabocca dei suoi coloratissimi disegni, un tratto inconfondibile che ora torna anche nella rappresentazione di “Draghetto cerotto”, protagonista dell’attestato di vaccinazione che verrà consegnato ai bambini immunizzati contro il Covid insieme al documento “ufficiale” riservato ai genitori.
Alcune aziende sanitarie, come quella di Latisana, hanno già iniziato a stampare il premio, altre si stanno organizzando in questi giorni, consapevoli che il coinvolgimento dei bambini in questo passaggio è importante sia da un punto di vista sanitario che comunicativo. Ed è per questo che il progetto guarda ancora più in là, all’interessamento delle scuole. «L’iniziativa è nata all’interno della Pediatria, come premio per i bambini che si vaccinano – spiega Ugo Furlan, autore del disegno – e così mi sono inventato il “Draghetto no Covid”: sembra che abbia funzionato».
Oltre all’attestato di vaccinazione, Furlan ha realizzato anche un poster che evidenzia il valore del vaccino come scudo. «Cercheremo di diffonderlo il più possibile, sarebbe bene che arrivasse anche nelle scuole» aggiunge. Un’iniziativa, quella di Furlan, che ha trovato ancora una volta terreno fertile nel reparto di Pediatria di Pordenone, diretto da Roberto Dall’Amico. Il suo staff vede giorno dopo giorno l’evolversi della situazione pandemica: un approccio, quello di Dall’Amico, che punta in primo luogo a rassicurare i genitori. «I dubbi sono legittimi, soprattutto in un momento come questo: si legge di tutto e il contrario di tutto e c’è molta confusione – spiega il medico –. Ma i dati che noi abbiamo ci consentono di tranquillizzare le famiglie: il vaccino somministrato ai bambini è estremamente sicuro».
Ecco perché la scelta di usare la fantasia, l’energia e il colore dei disegni di Furlan per veicolare il messaggio dell’importanza della vaccinazione, anche in età pediatrica. Gli effetti dei contagi nelle fasce d’età scolari, infatti, si vedono anche nei reparti d’urgenza. «Ora vediamo molte infezioni del periodo invernale – spiega il pediatra Andrew Tenore – con una concentrazione di pazienti positivi al Covid molto maggiore rispetto al passato. Inoltre stiamo vedendo casi sempre più frequenti di pazienti con sintomi».
A preoccupare, però, non sono solo le conseguenze dell’infezione sul breve periodo. «Il problema principale – aggiunge Tenore – sono le malattie infiammatorie che possono avvenire anche un mese dopo il contagio». Sono i bambini, ed in particolar modo quelli più fragili, i soggetti da proteggere dal pericolo di complicanze. Ma proprio dai più piccoli arriva un messaggio di “normalizzazione” rispetto allo spartiacque che la pandemia è stata e continua ad essere per le nostre vite. Mascherine, distanziamento, precauzioni anticontagio sono parole di una nuova quotidianità. «Da questo punto di vista, i piccoli sono bravissimi – spiega Tiziana Frizzi, infermiera del reparto di Pediatria di Pordenone –. Il Covid ha cambiato la vita a noi, ma anche a loro. Dal punto di vista delle relazioni umani, nelle difficoltà della socializzazione: hanno paura di ammalarsi». Anche i professionisti che lavorano in reparto hanno dovuto adottare una serie di nuove accortezze dettate dalle norme anticontagio. «Bisogna stare attenti – sottolinea Frizzi – e diventa faticoso anche per noi».
Ecco che, in questa situazione, il tocco colorato di Ugo Furlan porta allegria ed energia. L’artista si è già messo in contatto, oltre alla Pediatria di Pordenone, con i reparti di Udine, Trieste, Monfalcone, San Daniele e con le altre Pediatrie regionali, dieci in totale, per una diffusione capillare del messaggio e per poter premiare quanti più bambini possibile.
A credere nella vaccinazione come strumento di prevenzione è la stessa Regione Friuli Venezia Giulia, che è pronta a completare il ciclo vaccinale per 18 mila minori tra i 5 e gli 11 anni. L’adesione, però, è sotto le aspettative. «La prevenzione rappresenta l’arma vincente per tutte le malattie trasmissibili – ricorda il direttore della Pediatria pordenonese Dall’Amico – e questa non fa eccezione».