Il punto di Andrea Margelletti: “Il vero pericolo ora è che l’Europa non sia più compatta nell’applicare le sanzioni”
L’esperto geopolitico commenta ogni giorno sulla Stampa il conflitto tra Russia e Ucraina
Professor Margelletti, ci può chiarire quanto è accaduto ieri nel deposito di petrolio a Belgorod? C’è chi ipotizza che possa essersi trattato di un caso di «false flag», operazione organizzata dall'esercito russo sotto mentite spoglie e Kiev smentisce in un modo ufficiale l’attacco…
«No, si è trattato di un attacco vero. Messo a segno dagli ucraini, ma nella narrativa c’è un gioco delle parti in cui gli ucraini mantenere il ruolo di vittime sotto schiaffo. un gioco allo scarica barile. In realtà, con questa azione hanno dimostrato a Putin che la Russia non è inviolabile. Una attenta pianificazione e quella fortuna che non deve mancare mai hanno permesso di penetrare in un'area densa di Sam (Surface-to-Air-Missile, missile superficie-aria n.d.r.). Il risultato è notevole soprattutto dal punto di vista propagandistico».
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Per buona parte della giornata di ieri si era parlato addirittura di un video falso prodotto dagli stessi russi. Come si è potuto arrivare a formulare questa ipotesi?
«Questo è ininfluente. Ripeto, dipende a che pubblico stanno parlando. Ai russi interessa comporre un ritratto dell’Ucraina neonazista e violenta disposta a tutto pur di non mollare in modo particolare il Donbass».
E in Europa come stiamo?
«Il rischio che si sta profilando, e sto parlando dei Paesi del Nord, è che si cominci ad avvertire qualche scricchiolio nella tenuta dell’unità degli Stati nel mantenere le sanzioni economiche. Il rischio più grande è che per alcuni Paesi comincino a contare più i conti interni della posta in gioco nella gestione del conflitto. Quindi c’è bisogno di qualcuno che tenga la barra dritta, perché le sanzioni funzionano se le applicano tutti».
Ma quanto è probabile questa frattura tra gli Stati?
«Diciamo che a qualcuno sono venuti pensieri maliziosi».
Sul fronte militare invece come si sta muovendo la Russia?
«Continua la carneficina a tutto campo, ma si rafforza il fronte d’attacco – intentato da settimane – nel Donbass per chiudere l’esercito ucraino in una sacca».