Treviso Basket cade a Sassari: non basta Sokolowski contro Bilan, finisce 94-80
Nutribullet sconfitta in casa della Dinamo, perde anche la Fortitudo sulla sirena a Pesaro
SASSARI. Il pick'n'roll nel basket è come il talento nell'arte e nella musica: o lo si sa utilizzare, oppure risulta deleterio. A riprova si può chiedere alla Dinamo Sassari, che, da quando ha ristrutturato il proprio asse play-pivot prima prendendo Gerald Robinson e poi approfittando della guerra in Ucraina per riportare a casa Miro Bilan, ha trasformato radicalmente il proprio gioco. Ed a pagare dazio è, com'è logico, una Nutribullet che al contrario non riesce né ad innescare il movimento basilare tra regista e centro né a difendere.
Così TvB incassa l'ennesimo ko contro i sardi, indolore solo perché nei medesimi istanti Pesaro confeziona un regalo eccezionale battendo sul filo una Fortitudo mai così precisa al tiro pesante - 15/26 da 3, ma con l'errore decisivo negli ultimi secondi di Charalampopoulos. Sospiro di sollievo dunque per coach Nicola cui stavolta non riesce il colpo di mano di rovesciare le carte in tavola e di rivitalizzare quei quattro giocatori che ancora col predecessore Menetti in panca sembravano la brutta copia di quelli ammirati lo scorso autunno. Russell, Dimsa, Akele e Sims sono dei buchi neri continui e la sconfitta del PalaSerradimigni passa per le loro mani: il play tascabile pare dimenticare quanto avvenuto solo pochi giorni prima a Masnago, con una serata da incubo da zero punti e mille errori; la guardia baltica gioca appena quattordici orripilanti minuti, infarciti di ogni tipo di sbaglio, facendosi preferire nel finale i volenterosi Jurkatamm e Faggian; quanto alla coppia di lunghi titolari, l'ala di Montebelluna non esce dalla sua crisi personale mentre il pivot Usa torna sui consueti standard di rendimento. Ma al ribasso: con lui in campo, Bilan fa ciò che vuole nei pressi del canestro segnando a ripetizione e non sbagliando praticamente nulla.
L'unico guizzo Treviso ce l'ha nel secondo quarto, con Sokolowski da ala forte tattica e Aaron Jones a devastare il ferro sardo a suon di alley-oop contro cui il già citato centro croato nulla può. Il polacco e l'ex Merlins paiono poter davvero raddrizzare la barra del match per Treviso (27-29) ma sul più bello vengono richiamati in panchina. E col ritorno dei titolari si assiste all'ennesimo break incassato, quello che decide il match con venti minuti d'anticipo: il 19-4 che la Dinamo rifila a TvB basta ed avanza per marcare le distanze all'intervallo. Un secondo guizzo di speranza ed anche di orgoglio è visibile a metà del terzo quarto, complice la solita vena offensiva di Giordano Bortolani che a suon di bombe riduce l'elastico del punteggio allo svantaggio minimo della ripresa, un -4 (53-47) alquanto illusorio. Da lì in avanti è solo Banco ed anche coach Nicola decide di dar fondo alla panchina con spazio e minutaggio anche per chi, nelle ultime settimane, ha svolto il ruolo ben poco invidiabile dello spettatore non pagante. Con Faggian e Jurkatamm arriva persino un insperato -9 a due minuti dalla fine (85-76), frutto più del relax sassarese che della voglia di rivalsa di Treviso.
Le buone notizie sono quindi solamente quelle che giungono da Pesaro, con la Fortitudo che resta a -4 in classifica in vista del turno pasquale in cui la Nutribullet dovrà vedersela con Brindisi. Ma attenzione: l'Happycasa sarà anche decimata dagli infortuni, eppure la voglia di lottare non le difetta, come dimostrato a Mestre con una sconfitta al supplementare di stretta misura. Treviso è avvisata. —