A Clauzetto la commemorazione per il partigiano russo Daniel: gli ucraini non partecipano
Fuggito dai lager nazisti, morì in combattimento nel 1944. Parpinel (Anpi): «I nazionalismi fonte di guerre e tragedie»
CLAUZETTO. Quest’anno gli ucraini non c’erano. È stata una commemorazione segnata dalla guerra quella del comandante Danijl Avdeev Varfolomeevic “Daniel” e per i partigiani sovietici, polacchi, georgiani e di altre nazionalità che comandava nel battaglione Stalin per combattere i nazifascisti nel 1944-45, durante la Secoda guerra mondiale.
“Daniel”, 27 anni, cadde in combattimento contro tedeschi e fascisti a San Francesco, la notte del 20 ottobre 1944. Ufficiale della cavalleria sovietica, fuggito dalla prigionia nazista, è stato insignito alla memoria della medaglia d’oro al valoro militare nel 1994 dal presidente Scalfaro.
Nel maggio 1966 è stata affissa una lapide sul muro esterno del cimitero di Clauzetto sopra la tomba del partigiano, sepolto fuori del cimitero in quanto comunista e sovietico, anche se combattente eroico nelle valli friulane. Alla metà di maggio “Daniel” viene ricordato sulla sua tomba e sul sagrato della chiesa di San Giacomo.
In tanti delle Anpi di tutto il Friuli sono intervenuti domenica 22 maggio per Daniel e i caduti del suo battaglione “Stalin” nel 77º anniversario della Liberazione.
Organizzata dalle Anpi provinciali di Pordenone e Udine e dalla sezione Anpi di Spilimbergo, la commemorazione ha visto il patrocinio dei comuni di Pinzano, Castelnovo del Friuli e Vito d’Asio, presenti Ivan Marcuzzi, vicesindaco di Pinzano, che ha portato il saluto dei tre comuni e Juri Del Toso, sindaco di Castelnovo. Numerosa la comunità di cittadini russi, residenti in Friuli. Con le foto del comandante Daniel hanno esposto le immagini dei familiari caduti durante la Seconda guerra mondiale.
Tutti gli interventi sono stati accompagnati dal coro partigiano dell’Anpi di Pordenone diretto da Laura Scomparcini. Bianca Minigutti, presidente dell’Anpi spilimberghese, ha introdotto la celebrazione e i vari interventi, quale speaker. Franceschino Barazzutti ha tradotto e letto la lettera giunta dalla Siberia agli organizzatori, inviata della famiglia di Daniel. «Danil è nostro zio, nonno e bisnonno. Noi cerchiamo di vivere e lavorare in modo da essere degni del nostro eroe che ha dato la vita per la pace, affinché il fascismo mai tornasse sulla terra».
E poi un lungo applauso per il partigiano Dino Candusso “Athos” che ha fatto parte del battaglione Stalin. Loris Parpinel, presidente dell’Anpi pordenonese, ha sottolineato come la fratellanza dei popoli sia sempre minata dalla cupidigia e avidità dei governanti e dai nazionalismi, fonti di guerre e tragedie. Durante la sua orazione ufficiale Adriano Bertolini dell’Anpi di Udine ha insistito sui valori della Resistenza e della Costituzione. «La democrazia – ha detto – non si esporta e non si importa. Si costruisce partendo dalla propria cultura e storia e si conserva condividendo i suoi frutti».
I rappresentanti della comunità russa si sono rammaricati di non aver «incontrato gli amici ucraini residenti in Italia». Ma non una parola sulla guerra in Ucraina.