Trieste, Agenzia per il lavoro portuale: cresce l’utile
Ok al bilancio, fatturato da 8 a 10 milioni. Mariani: «Piena occupazione». E da giugno verranno stabilizzati 14 interinali
TRIESTE. Aumento delle giornate lavorate, utile in crescita e 14 nuove assunzioni in vista. L’Agenzia per il lavoro portuale di Trieste ha approvato ieri il bilancio 2021, chiudendo così definitivamente le fibrillazioni vissute dopo le manifestazioni no Green pass dell’ottobre scorso, quando fu tra le realtà più colpite dallo sciopero indetto dal Clpt e guidato da Stefano Puzzer, che dall’Alpt è stato licenziato nelle scorse settimane.
L’assemblea dei soci dell’Agenzia ha approvato all’unanimità il bilancio, «contraddistinto – scrive la nota ufficiale della società – in positivo nonostante le criticità che il porto ha vissuto dal 15 ottobre». L’Alpt gestisce il lavoro a chiamata nello scalo, inviando i propri oltre 200 dipendenti a servizio dei terminal che ne fanno richiesta, per rispondere ai picchi giornalieri di lavoro. Nel 2021 l’Agenzia ha prodotto oltre 44 mila giornate di lavoro presso le imprese terminalistiche e altre società che operano nello scalo. L’aumento vale il 22% in un anno e la crescita del fatturato da 8 a 10 milioni.
L’Agenzia occupa a tempo indeterminato 178 lavoratori più un’altra ventina di interinali. «Solo oggi – commenta il presidente di Alpt Francesco Mariani – abbiamo risposto a 180 chiamate al lavoro. Magari qualcuno fa il doppio turno, ma questi numeri dicono che l’Agenzia è alla piena occupazione. Usiamo pochissimo il cosiddetto mancato avviamento, cioè la cassa integrazione per i portuali che non vengono chiamati al lavoro in una determinata giornata».
Mariani si dice «felice dei miei lavoratori: questo risultato è merito del loro impegno e della fiducia che le imprese ci hanno accordato». Il presidente coglie l’occasione per annunciare che «dal primo giugno 14 lavoratori interinali verranno stabilizzati. Oggi l’Agenzia assume soprattutto persone che possano guidare mezzi complessi, perché dobbiamo alzare il livello di polifunzionalità».
Il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino prende atto dei risultati dell’Agenzia e manifesta «grande soddisfazione per il ruolo che svolge, garantendo con professionalità i picchi nell’operatività del porto. L’Alpt è il termometro di un porto in buona salute ed in crescita».
I numeri di Alpt crescono perché «c’è una crescita dell’insieme del porto – evidenzia a sua volta Mariani – con la partenza della Piattaforma logistica, l’incremento dei traghetti turchi, gli ottimi risultati del Molo VII. Con queste realtà collaboriamo da sempre, ma siamo cresciuti anche in termini di nuovi clienti, perché stiamo crescendo nelle professionalità offerte grazie a tanta formazione».
Le note di oggi sono liete, lo strascico di ottobre decisamente meno. Nei mesi successivi, l’Agenzia ha depositato decine di esposti in Procura ritenendo che una parte dei portuali assenti per malattia nei giorni delle proteste abbia presentato dichiarazioni mendaci. Queste sono costate quasi subito il posto di lavoro ai portuali Fabio Tuiach e Nino Rizzo, mentre Puzzer è stato licenziato per non aver risposto a una serie di chiamate al lavoro pur essendo in possesso del Green pass.
«Senza ottobre – commenta Mariani – le cose sarebbero andate ancora meglio». Quanto ai licenziamenti, «abbiamo dovuto agire con grande dispiacere: non avremmo potuto fare altrimenti per rispetto della comunità dei lavoratori dell’Agenzia. Ma posso assicurare che non è stata una cosa fatta a cuor leggero».