Comunità serba in festa a Trieste, tra ospiti d’eccezione e “fratelli” giunti dagli Usa
A Domio la 13.ma edizione del trofeo “Spasovdanski”, occasione d’oro per riunire un pezzo di Balcani che vive a Trieste dopo due anni di Covid
TRIESTE. Una delegazione ha attraversato addirittura l’Atlantico, prenotando un volo da New York, pur di esserci. Altri si sono sobbarcati centinaia di chilometri in auto o in treno, dagli stessi Balcani, piuttosto che dalla Svizzera, dalla Germania o dall’Austria. Del resto la voglia di ritrovarsi, dopo due anni di pandemia, era tanta. E così la festa è stata subito un tripudio di colori, sapori e musiche tradizionali, nel segno di un grande orgoglio nazionale, ma anche della volontà di sentirsi integrati e legati da una profonda amicizia con Trieste.
È iniziata insomma nel migliore dei modi, ieri, a Domio, la 13.ma edizione della manifestazione sportivo-ricreativa organizzata dall’associazione culturale serba di Trieste “Vuk S. Karadzic”. Proposto per la prima volta una quindicina di anni fa -per far incontrare fra loro, in un torneo di calcio a sette, il trofeo “Spasovdanski”, i gruppi di serbi che formano la numerosa comunità locale - nel tempo l’appuntamento è via via cresciuto d’interesse e partecipazione. Ieri sono state addirittura una quarantina le squadre iscritte, che, incuranti del caldo torrido, hanno dato vita alla prima giornata del torneo, mentre accanto si ascoltavano musiche tradizionali, gruppi di bambini esibivano i costumi nazionali e un banchetto proponeva sciarpe, magliette e distintivi dedicati alla manifestazione organizzata dall’associazione presieduta da Dejan Nikodijevic. Il tutto mentre nell’aria si alzava il fumo delle cucine da campo, pronte a proporre i prodotti della cucina tipica della Serbia, innaffiati di birra.
Nel programma della due giorni, che si concluderà oggi, è previsto anche uno spettacolo folkloristico. Ieri a mezzogiorno, momento dell’apertura ufficiale, Nikodijevic ha rivolto un saluto ai numerosi ospiti, fra i quali la console generale della Serbia a Trieste Ivana Stojiljkovic, la parlamentare Sandra Savino, i sindaci di Trieste Roberto Dipiazza e di San Dorligo Sandy Klun, il parroco della chiesa serba di Trieste Rasko Radovic, l’assessore Giorgio Rossi e un grande del basket come Bogdan Tanjević.
«Trieste ha sempre avuto un eccezionale rapporto con i serbi che vivono qui», così Dipiazza: «Sono tutti grandi lavoratori che hanno aiutato e continuano ad aiutare la crescita della città». «Il legame con Trieste è forte – ha confermato il presidente della Comunità Zlatimir Selakovic – e questa festa, dopo la pandemia, è il modo migliore per ripartire e rinsaldare i rapporti