Allarme per il Cgs orfano nuovamente di un campo di gioco e senza presidente
Saltato l’accordo tra il club arancioverde e il San Giovanni Piccin ha dato le dimissioni. Rossi: «Trovate un accordo»
TRIESTE. Senza un terreno di gioco e con un presidente che da qualche giorno ha rassegnato le dimissioni. Non c’è di nuovo pace per il Centro Giovanile Studenti, lo storico club calcistico triestino attualmente alle prese con nuove problematiche di gestione, anzi, di sopravvivenza delle proprie categorie agonistiche.
La società risulta infatti senza un campo, un teatro casalingo dove poter ospitare sia le gare che le sedute di allenamento che riguardano le giovanili ed una prima squadra impegnata in Seconda Categoria. L’accordo con il San Giovanni, una collaborazione maturata dopo il clamoroso sfratto subìto dai gesuiti di Villa Ara, sede storica del club arancioverde, sembra infatti giunto al capolinea e il campo comunale “Visintini” in viale Sanzio, dopo circa quattro anni di accordi e “ospitalità”, non figurerebbe più la sede delle attività del Centro Giovanile Studenti.
Il Cgs ha lanciato nel frattempo una serie di appelli, un vero sos popolare sfociato in una raccolta di firme depositate in Comune all’assessore di competenza, Giorgio Rossi, e poi in una iniziativa in rete, targata www.change.org/p/salviamoilcgs-il-cgs-deve-restare-al-visintini.
Come se non bastasse, il presidente del Cgs, Marco Piccin, ha rassegnato le dimissioni e la società al momento è rappresentata dal vice Enrico Misci. «Nel 2018 avevamo stanziato una cifra, grazie al 5x1000, per poter affittare alcuni spazi del campo “Visintini”, avviando allo stesso tempo una collaborazione col San Giovanni nel settore giovanile – spiega il consigliere del Cgs, Roberto Gaeta – ora il San Giovanni non ha più intenzione di mantenere la collaborazione. Noi ci troviamo senza spazi e siamo impossibilitati ad organizzare la nostra attività, un lavoro incentrato anche sull’educazione dei più piccoli. I motivi della chiusura dell’accordo? Sia tecnici che caratteriali... sembra inoltre che il San Giovanni abbia offerto gli stessi spazi ad altri club. Di fatto ora non possiamo dare garanzie a giocatori e famiglie. Le iscrizioni ai campionati scadono il 31 luglio, cosa faremo?».
Tra raccolta firme e appelli, arriva intanto la replica da parte del San Giovanni, affidata al presidente Spartaco Ventura: «Su questo caso sono state dette troppe cose false – ha affermato – e di questo se ne occuperà il nostro legale. Quando abbiamo iniziato la collaborazione col Cgs si è pensato ad un lavoro unificato nel settore giovanile ma l’accordo è stato disatteso, non eravamo contenti dei riscontri, sono venuti meno alcuni punti chiave dell’intesa. Ora siamo costretti a ricominciare un lavoro giovanile da capo, per cui la collaborazione può cadere. Comunque non spetta a noi decidere del futuro degli spazi dell’impianto – ha aggiunto Ventura – deciderà il Comune».
Già, il Comune. L’assessore Giorgio Rossi, al pari della rappresentanza regionale della Figc, ha provato più volte a porre la fatidica “pezza”. «Sono disponibile per altri incontri – ha fatto sapere Rossi – ma ricordiamoci che la gestione degli impianti è uno dei temi più difficili. Proporrei di “congelare” le cose, mantenerle intatte almeno per un anno e nel 2023 rivederle alla luce della disponibilità, ad esempio, di un nuovo campo come quello di Campanelle. Quando parlo di disponibilità – ha rimarcato l’assessore – alludo anche alle parti in causa».
Se ne riparlerà il 20 luglio, quando il Comune disegnerà la fruizione degli spazi degli impianti. Sino a quel momento il Cgs dovrà provvedere alla nomina di un nuovo presidente e confidare magari sull’impatto dell’appello in rete, giunto quasi a quota 1000 firme. —