Ivrea, start up innovative: c’è un bando per i nuovi progetti
Contributi per l’80% delle spese delle aziende neonate, in Canavese brilla il Bioindustry di Colleretto
IVREA. Sentiamo spesso parlare di start up, ma sappiamo davvero di che si tratta? Quando ci riferiamo ad una start up, in realtà, stiamo parlando semplicemente di un’azienda che si trova allo stadio iniziale, che sta sperimentando un prodotto da vendere con l’idea di sviluppare un’idea innovativa.
Come qualsiasi altra azienda ci sono dei costi, anche molto elevati, da sostenere per avviare un progetto, mentre le entrate iniziali non ci sono o sono molto scarse, ed è per questo che spesso le idee vincenti vengono finanziate da attori esterni agli ideatori che fanno parte dell’azienda. La start up, infatti, deve partire da una fase di sperimentazione in cui vanno delineate le caratteristiche principali del progetto da portare avanti: la possibilità di operare sul mercato in modo ampio e ripetibile nel tempo da sviluppare dopo la prima fase transitoria.
Per arrivare a questo punto le idee vincenti hanno bisogno di sostentamento, perché oltre all’innovazione spesso le start up del giorno d’oggi riguardano un alto livello di tecnologia con l’obiettivo di creare modelli nuovi e innovativi. Servono a questo i bonus introdotti a livello governativo per aiutare chi ha idee brillanti da sviluppare.
Il Ministero dello sviluppo economico ha ideato il bando Smart e Start 2022 per supportare le start up innovative, in particolare quelle ad alto contenuto tecnologico, su tutto il territorio nazionale, che hanno una forte potenzialità di crescita. La misura finanzia piani d’impresa per un valore tra i 100mila euro e 1,5 milioni di euro. Possono partecipare al bando, aperto dal 19 maggio scorso, tutte le aziende innovative già costituite al massimo da 60 mesi o le persone che intendono costituirne una, con l’obiettivo di stimolare una cultura imprenditoriale digitale ancora non adeguatamente sviluppata in Italia, valorizzare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica e incoraggiare il rientro di studiosi e valenti profili dall’estero. Inoltre, anche le imprese straniere che intendono aprire una sede sul territorio italiano possono presentare domanda per ottenere i finanziamenti.
Il bando attuale prevede anche di trasformare una parte del finanziamento agevolato ottenuto per l’avvio delle attività in contributi a fondo perduto, mentre il Ministero per lo sviluppo economico ha messo a disposizione delle attività innovative realizzate e proposte da donne altri 100 milioni di euro, una parte dei 400 milioni di euro del Pnrr per la creazione di imprese femminili.
I fondi serviranno all’acquisto di attrezzature, alla realizzazione del piano d’impresa e al personale, con una copertura dell’80% delle spese. L’incentivo è a sportello e non prevede scadenza.
Il territorio di Ivrea e dell’Eporediese sta puntando molto su questo settore tecnologico in espansione e ne sono un esempio la Ico Valley che ha sede negli storici uffici della Olivetti, così come le start up collegate al Bioindustry Park di Colleretto Giacosa, da cui proprio il progetto che ha riportato in vita lo stabilimento di Palazzo Uffici ha preso spunto per dare vita al Digital hub di Ivrea.
Sono sei le start up innovative del settore Life Sciences selezionate da Bioindustry Park nel contesto del Premio Marzotto 2031 e della piattaforma UniCredit Start Lab: all’inizio dell’anno hanno avviato il loro percorso di mentorship, della durata di un anno, presso il centro di Colleretto Giacosa, lavorando sull’idea di sviluppare l’alto contenuto scientifico e innovativo delle singole start up, focalizzate in ricerca e sviluppo in ambito farmaceutico, diagnostico o biotecnologico. Dal 2015 Bioindustry Park ha accelerato 112 startup, tra le quali 3 quotate in borsa, e dal 2018 ha erogato 21 mentorship in collaborazione con i i programmi dedicati alle start up.