Permesso per disabili non conforme in Ue: turisti multati a Trieste
TRIESTE. Multati perché in possesso di contrassegno per il parcheggio dei disabili non conforme a quello europeo. È il surreale quanto inaspettato benvenuto che la città di Trieste ha riservato, ieri mattina, a una famiglia di turisti israeliani che giovedì sera erano giunti in città dalla vicina Croazia.
I tre, padre, madre e figlio, erano arrivati appunto nella serata di giovedì in un hotel del centro a bordo di una macchina presa a noleggio con targa croata.
Una volta scaricate le valigie e chiesto lumi per il parcheggio del mezzo, il personale dell’hotel ha risposto al capofamiglia che, se in possesso dell’apposito contrassegno, da lui esibito, l’auto poteva essere lasciata nello stallo giallo riservato agli invalidi.
Un’indicazione che, però, non aveva fatto i conti - per così dire - con la pedissequa applicazione delle regole.
Il mattino dopo, infatti, ecco la brutta sorpresa: sul cruscotto dell’auto fa bella mostra di sé una contravvenzione, sul cui verbale annesso c’è scritto che «l’autorizzazione è scritta in una lingua incomprensibile».
Un commento che lascia perplesso pure il concierge, che ricorda come «il loro permesso per disabili era scritto anche in inglese».
La “sventurata” famiglia, sempre con l’aiuto del portiere dell’hotel, si rivolge quindi alla Polizia locale per i dovuti chiarimenti, ma la risposta alle rimostranze dei tre è chiara: nell’Unione Europea questo permesso non è valido perché non corrisponde ai criteri prestabilititi.
La stessa famiglia di turisti viene poi tranquillizzata dagli agenti intervenuti, i quali ricordano che, anche se la multa non sarà pagata, non succederà nulla.
Interpellato, il comandante del corpo Walter Milocchi ieri non ha ritenuto di commentare a caldo l’episodio non avendo a disposizione l’esatta dinamica dei fatti e riservandosi di farlo una volta sentiti anche gli agenti che hanno redatto il verbale.
Anche l’assessore alla Sicurezza Maurizio De Blasio preferisce prima approfondire quanto avvenuto: «Non sono a conoscenza dell’episodio in sé – spiega l’esponente della gunta comunale – pertanto non posso esprimermi.
Tuttavia prendo atto come amministratore di quanto accaduto e mi riservo di fare i dovuti approfondimenti e, laddove possibile, rivedere i criteri con cui vengono fatte queste verifiche».