Dramma Ucraina, storia di chi torna e chi resta. A Quistello abbracci e foto per ricordo
Le donne sono state ospitate con i loro figli grazie alla generosità del paese. Ora il lavoro chiama. Ma c’è anche chi rimane e chi è appena arrivata in Italia
QUISTELLO. Dai primi di marzo, da quando sull’Ucraina si erano intensificati i bombardamenti russi, avevano trovato rifugio a Quistello. Quattro mesi dopo, con l’angoscia per i propri mariti che preme sul cuore, hanno deciso di ritornare a casa.
E così Eugenia con Ivan, 4 anni, e Dmitro, 11 anni, e Natalia con Nadia, 9 anni e Serghiei, 11 anni, sono saliti sul pullman in partenza da Mantova diretti a Vinnitza, la loro città nel centro dell’Ucraina, la parte del paese meno esposta alle incursioni russe.
Eugenia è un medico dermatologo che il 5 agosto prossimo tornerà in servizio in ospedale. Durante la sua permanenza a Quistello, nei primi mesi è stata seguita dalla Caritas che ha fornito a lei e ai bambini indumenti, biancheria per la casa, alimenti e buoni spesa; per gli ultimi due mesi, invece, ha ricevuto la somma mensile destinata dallo Stato italiano ai profughi. Natalia, invece, è titolare con il marito (fratello di Eugenia), ora al fronte, di un negozio di generi alimentari, ma non ha alcuna intenzione di riprendere l’attività. Anzi, è partita solo per lasciare i due figli in custodia alla madre e tornare subito a Quistello. Qui lavora in un’azienda agricola e non vuole perdere la stagione della raccolta delle pere. «I soldi – spiega – mi servono per acquistare ciò che serve per il ritorno a scuola dei miei figli. Mio marito è sotto le armi e il negozio è chiuso e io non me la sento di riaprirlo da sola».
A Eugenia e Natalia la famiglia che li ha ospitate con i figli ha regalato una serie di fotografie scattate nella casa di campagna, da tenere sempre con loro come ricordo della loro permanenza a Quistello.
Non ci sono, però, solo partenze. A Quistello, dall’Ucraina, è arrivata Tania, mamma di Katia e nonna della piccola Elisaveta, nata due mesi e mezzo fa all’ospedale di Modena e ospite con la madre nella casa quistellese. Tania, che abita a Dnipro con il marito, dove la guerra fa sentire tutta la sua forza distruttiva, è arrivata a Mantova dopo un viaggio avventuroso tra Polonia e Austria: all’una di notte di giovedì 7 luglio scesa dal pullman davanti allo stadio Martelli dove ad attenderla c’era un volontario della Caritas che l’ha accompagnata a Quistello. «L’ultima notte - ha raccontato - hanno bombardato a poco più di venti chilometri dalla nostra casa. Sono stati momenti spaventosi». Ora, vicino alla nipotina e alla figlia, potrà mettere da parte per un po’ i cattivi pensieri e ritornare a vivere una quotidianità di amore e di pace.