Skf chiude l’impianto di Poggio Rusco: «Ma nessun lavoratore sarà lasciato solo»

POGGIO RUSCO. I vertici di Skf hanno ufficializzato la chiusura dell'impianto di Poggio Rusco ieri mattina al sindaco Fabio Zacchi e hanno precisato che «nessun lavoratore sarà lasciato solo».

Nell'incontro, l'azienda (ex Glo) ha spiegato che lo stabilimento di Poggio non è più sostenibile, nell'ultimo anno la proprietà ha cercato un possibile acquirente per la società costituita lo scorso autunno con il nome di Skf Mac Joint, ma nessuno si è fatto avanti.

Quindi la proprietà svedese ha optato per la cessazione del suo impegno nel comune del Mantovano. Va specificato che il gruppo ha altri stabilimenti in Italia, dove saranno trasferite le produzioni che oggi hanno sede a Poggio.

Attualmente nell'impianto sono impiegate 21 persone, di queste cinque sono prossime alla pensione e per loro si prevede una formula di prepensionamento.

Per quanto riguarda gli altri 16, l'azienda proporrà un eventuale ricollocamento in altri stabilimenti del gruppo, che però non sono vicini a questo territorio o, in alternativa, l'attivazione di un percorso mirato al ricollocamento. I lavoratori saranno affiancati da una società di consulenza specializzata, a spese dell'azienda, che si occuperà di individuare nuove prospettive di lavoro e provvedere anche a eventuali percorsi di formazione.

«Prendiamo atto di questa decisione – dice il sindaco Zacchi – certo spiace per una realtà che ha dato tanto al nostro paese, ma l'obiettivo ora è che i lavoratori siano tutelati. Su questo punto l'azienda ha offerto garanzie precise.

In questo particolare momento, peraltro, ci sono altre ditte nel nostro paese che si stanno ampliando e che stanno cercando mano d'opera specializzata.

Come Comune seguiremo con attenzione il processo di sostegno ai lavoratori e ci faremo carico, per quanto possibile, di mettere in comunicazione la domanda con l'offerta.

D'altra parte cercheremo anche di trovare eventuali nuove imprese che possano utilizzare lo stabilimento di Skf, per evitare che resti vuoto, considerando anche che si tratta di una struttura moderna, antisismica ed efficiente».

I tempi. Skf inizierà la dismissione dell'impianto già dal mese di novembre, per arrivare alla chiusura nella prossima primavera.

I macchinari per la produzione verranno trasferiti ad Airasca, vicino a Torino in Piemonte, mentre il resto dovrebbe andare verso gli stabilimenti del gruppo in Francia.