Dopo DAZN, anche Netflix ha dichiarato guerra aperta alla condivisione della password dell’account tra persone che non vivono insieme o che non fanno parte della stessa famiglia. Se a inizio anno ha iniziato a testare la possibilità di inserire sotto-account aggiuntivi a pagamento per regolarizzare amici o parenti a distanza, ora il colosso statunitense torna alla carica puntando a monetizzare le “case extra”. In Honduras, Argentina, Repubblica Dominicana, El Salvador e Guatemala – dove Netflix testerà questo tipo di abbonamento – ci sarà la possibilità di pagare 2,99 dollari in più al mese per ogni casa aggiuntiva dove potrai vedere i contenuti in streaming – per un massimo di 3 abitazioni per ogni account.

Dove (e quando) puoi guardare Netflix

La “casa” di Netflix è figurata e fa riferimento al luogo dove il titolare dell’abbonamento guarda più spesso film e serie TV: collegando il profilo ad un indirizzo IP, all’ID del dispositivo e all’attività dell'account, l’app saprà da dove ti connetti più spesso e terrà sotto controllo i luoghi da dove ti connetti, invitando gli utenti ad «assicurarsi che tutti i dispositivi siano connessi alla stessa connessione Internet di casa senza l’utilizzo di VPN, proxy o un qualsiasi altro servizio simile» si legge sulla pagina di aiuto nel servizio in Sud America. Quindi non si potrà più vedere Netflix fuori casa? No, ma bisognerà farlo con attenzione: «Potrai guardare Netflix su una tv fuori casa per un massimo di 2 settimane, a condizione che il tuo account non sia stato precedentemente utilizzato in quella location nel corso dell’anno», precisa la casa di produzione di Los Gatos. Insomma, va bene se vai al mare alla casa delle vacanze per una volta all’anno, ma non farlo per più di 14 giorni, altrimenti Netflix ti addebiterà la “casa” extra. Non è chiaro nemmeno il funzionamento con smartphone e tablet connessi alle rispettive rete dati: basterà il collegamento dallo stesso operatore? Si dovrà usare lo stesso numero di telefono registrato sull’account?

Le strategie di Netflix

Insomma, Netflix prova a fermare l’emorragia di utenti – ne ha persi un milione nell’ultimo trimestre – iniziando a rastrellare tra i furbetti dell’abbonamento che convincono amici e conoscenti a condividere l’account spendendo meno. E se da una parte usa il bastone per cercare di risollevare i propri conti, dall’altra prova con la carota, all’insegna di blockbuster appena usciti al cinema, serie tv e videogiochi oltre alla possibilità di pagare meno con l’arrivo imminente della pubblicità. La condivisione della password è un sistema da regolamentare ma l’uso dell’indirizzo IP rischia di farlo diventare troppo cervellotico perdendo uno dei grandi vantaggi che ha portato al successo della tv in streaming: la possibilità di guardarla dappertutto senza problemi.