Pallacanestro Trieste e Ruzzier, il ritorno a casa del figliol prodigo
TRIESTE Forse non sarà oggi, più probabilmente domani o al limite slitterà di qualche giorno. Ma stavolta l'annuncio arriverà. Il matrimonio tra Pallacanestro Trieste e Michele Ruzzier diventa realtà.
L'unico club concorrente, Reggio Emilia, si è ritirato già da due giorni, da parte bolognese l'affare viene dato per concluso, solo Trieste conserva riserbo e basso profilo come a esorcizzare il ricordo di qualche stagione fa quando il ritorno del figliol prodigo alla sera pareva definito e il giorno dopo prese invece la strada di Varese.
Stavolta non dovrebbe accadere anche perchè sono cambiate alcune situazioni e alcune condizioni. Ruzzier nell’ultimo anno e mezzo alla Virtus Bologna ha partecipato ad esperienze ad altissimo livello ma ha potuto assaggiare pochissimo il parquet e con queste premesse sembra poco probabile che il contratto in scadenza a giugno 2023 possa venir prolungato. A 29 anni è legittimo che un giocatore fino a due anni fa nel giro azzurro voglia rimettersi in gioco e recuperare lo spazio perduto. Non lo farebbe ovviamente per un ingaggio a tempo ma in questo caso le condizioni porterebbero al 2024.
Oltre al ritorno nella sua città, ci sono altre condizioni favorevoli. Il rapporto con Marco Legovich, ad esempio. Nelle ultime estati anche Ruzzier ha preso parte alle sessioni estive di lavoro tecnico individuale avviate dal coach biancorosso. Sa di avere la fiducia dell’allenatore e sa che non arriverà da cambio di Corey Davis. Uno dei freni nella trattativa di qualche anno fa era stato il rischio di spendere il campionato a fare da back up al Lobito. Il play Usa attualmente sfiora i 35 minuti di impiego medio ma, come ha più volte ribadito lo stesso Legovich, è in grado di giocare anche da guardia. Anzi, per esprimersi ha bisogno di sentire alleggerita la pressione venendo impiegato per alcune fasi senza la responsabilità della regia. La ripartizione del minutaggio naturalmente porterebbe a un aumento dell’impiego da Bartley da ala piccola, per un quintetto corto ma d’assalto.
Dal punto di vista tecnico inoltre Ruzzier non si sovrappone a Davis rispetto al quale ha alcune caratteristiche di playmaking più marcate ad esempio nella capacità di innescare i lunghi. Una prospettiva interessante per Trieste adesso che ha scoperto di poter ricavare punti da Pacher e da Spencer. Quest’ultimo dopo qualche gara da moloch raramente servito e con un timing sfasato negli alley-oop ha mostrato che qualche punto a casa lo può portare pure lui se imbeccato bene.
Intanto, sulla strada per il confronto di domenica ad Assago, oggi la Pallacanestro Trieste affronterà in un’amichevole a porte chiuse (mah...) la Gesteco Cividale. In attesa di Ruzzier, si rivedrà sul parquet Lever. Un passo alla volta.