F1, bomba in casa Red Bull? Sì, ma gli ordigni sono anche altrove
Il Gp del Brasile 2022 di F1 verrà ricordato come quello dei team radio infuocati che hanno caratterizzato i due top team Red Bull e Ferrari. Due situazioni speculari per motivi diversi che hanno fatto scoppiare un mix di malesseri e ripicche fino ad ora nascosti ma non certo cancellati. A fare scal...
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Il Gp del Brasile 2022 di F1 verrà ricordato come quello dei team radio infuocati che hanno caratterizzato i due top team Red Bull e Ferrari. Due situazioni speculari per motivi diversi che hanno fatto scoppiare un mix di malesseri e ripicche fino ad ora nascosti ma non certo cancellati. A fare scalpore sono state le parole di Max Verstappen e Sergio Perez nella loro diatriba personale. Ma non è solo il team campione del mondo a dover sistemare i rapporti interni, soprattutto con il proprio pilota di punta che sta facendo troppo la voce grossa. Anche in Ferrari i problemi non mancano e sono evidenti.
Qui Charles Leclerc sta ormai vivendo da tempo uno psicodramma in F1. Una stagione partita benissimo e che per il pilota monegasco si è in seguito rivelata un incubo. Tra la gestione strategica dal muretto spesso imbarazzante, una vettura che da “bestia” è diventata un agnellino e la squadra che non lo ha mai ritenuto nei fatti il diamante su cui concentrare sforzi e mezzi il quadro è fin troppo chiaro. In Ferrari, quando ad inizio stagione Leclerc dominava su Sainz ed era in lotta per il titolo, dal team non è mai stata fatta una scelta decisa in suo favore né in tema di tattica di gara né in merito alle gerarchie tra piloti.
Anzi, le decisioni del muretto lo hanno penalizzato quasi sempre. Non certo di proposito ma nel risultato finale. È anche vero che Leclerc deve ancora gestire meglio il suo approccio mentale per fare lo “switch” del campionissimo: dalla gestione della foga nelle fasi calde del Gp all’espressione di una personalità più autorevole, matura e solida nei confronti di chi comanda nella squadra. Ma in questo processo di crescita non è stato certo supportato come dovrebbe e merita. Il risultato è che si è rotto le scatole arrivando a vivere un dannoso stato d’animo tra la rabbia e la frustrazione.
Il rapporto con Mattia Binotto sarà ai minimi storici e intanto le voci di un cambio di team principal si fanno insistenti in queste ore. Vedremo cosa accadrà. Infine c’è la Mercedes. La splendida prima vittoria di George Russell ha ulteriormente fatto drizzare le antenne dell’attenzione a Lewis Hamilton. Questo ragazzo è molto forte, granitico, un potenziale campione del mondo. Lo si era capito da tanto e in Mercedes quest’anno ha fornito tutte le conferme che si attendevano.
Adesso i problemi saranno proprio per Lewis, che si trova in casa un avversario tosto con cui avere a che fare. E di riflesso per Toto Wolff che potrebbe ritrovarsi in un contesto analogo a quello tra lo stesso Hamilton e Nico Rosberg. Il tipico scenario che potrebbe sfociare nella più classica guerra interna per il primato senza esclusioni di colpi e… di confronti accesi. Un’altra bomba sta per quindi per esplodere, assieme a quelle già scoppiate in Ferrari e Red Bull. I tre top teams vivono una fase di grande tumulto e il 2023 sta arrivando.
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