La lettera della figlia per la mamma morta in Romea: «Mi mancherà il tuo sorriso»
foto da Quotidiani locali
La chiesa di Borgo San Giovanni non è riuscita, oggi 21 novembre, a contenere tutti coloro che intendevano dare l’ultimo saluto a Francesca Penzo, la maestra di 48 anni deceduta lunedì 14 in un incidente sulla Romea, all’altezza di Cavanella d’Adige. In molti hanno trovato posto sulla scalinata, altri hanno preferito attendere sul sagrato per dare un ultimo addio a Francesca. In chiesa, esauriti i posti sui banchi e pure in piedi.
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Davanti all’altare, contornato dai familiari - il marito Adriano, le figlie Irene e Gloria, il fratello Augusto e l’anziana madre Anna che ha voluto coraggiosamente partecipare alla funzione religiosa - il feretro di legno chiaro con un cuscino di fiori bianchi e rosa.
Don Alberto Alfiero, che ha officiato la cerimonia funebre, ha voluto ricordare Francesca come una persona che ha saputo dare il meglio di sé nella sua famiglia e nel suo lavoro di educatrice che amava tantissimo. Il parroco ha pure letto un ricordo di Irene, la figlia maggiore di 17 anni che ora, assieme alla sorella Gloria di 9, dovrà diventare grande più in fretta.
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«Cara mamma», ha scritto la figlia, «mi capita spesso di vederti, specialmente la sera prima di dormire e per questo vorrei incontrarti, avere ancora cinque minuti per noi. Mi manchi e non sarà facile vivere senza i tuoi consigli. Non posso che ringraziarti per tutto quello che mi hai dato. So comunque che sei qui con me e che mi darai la forza per andare avanti e so che mi stati ascoltando. Mi mancherai quando compirò i 18 anni, mi mancherai quando mi diplomerò e mi laureerò. Vorrei poter fermare quel tuo sorriso, quei tuoi abbracci, quei tuoi baci. Vorrei aver avuto il potere di bloccare il tempo poco prima che il destino di portasse via. Sei stata la prima a sorridermi ed a prendermi in braccio, ad insegnarmi come si affronta la vita e ora ti porterò sempre nel mio cuore».
In chiesa l’amministrazione era rappresentata dal sindaco Armelao, dal presidente del Consiglio Boscolo, dal consigliere regionale Dolfin. Ma soprattutto i molti amici, i colleghi ed i conoscenti non dimenticheranno la dolce maestra che aveva appena ottenuto la cattedra di ruolo e che l’altra sera stava tornando a casa.