Le imprese del Fvg tengono e si preparano ai mesi più duri
foto da Quotidiani locali
Un 2021 brillante in cui le imprese del Friuli Venezia Giulia hanno messo a segno ottime performance di crescita rintracciabili nei dati di bilancio, che hanno fatto da premessa ad un ’22 iniziato sotto i migliori auspici salvo venire colpito dai fattori che bene abbiamo imparato a conoscere. Dall’esplosione dei costi energetici al conflitto in Ucraina, dal perdurare dei rincari su materie prime e componenti, all’inflazione e ai tassi di interesse in aumento.
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E poi «guardando oltre il parabrezza per cercare di immaginare il futuro», si profila un 2023 all’insegna dell’incertezza, gravato dai problemi - irrisolti. Ecco Top 500 Fvg, che non a caso quest’anno - giunto alla decima edizione - si focalizza su scelte e visioni. Top 500 è la più approfondita analisi sulle imprese italiane, e del Nordest. realizzato da Nordest economia - hub economico dei quotidiani Gedi - con PwC Italia, Fondazione Nord Est, Università di Padova e Ca’ Foscari di Venezia.
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Un’analisi contenuta nell’inserto in edicola il 25 novembre con il Messaggero Veneto, ma anche un evento (e quello di ieri a Pordenone è stato il primo dei tre dedicati al Fvg, il secondo appuntamento è per domani a Trieste e quindi giovedì a Udine) nel corso del quale oltre ai “numeri” e alle analisi, spazio è stato dato a imprenditori e manager del territorio per capire in che modo affrontano le sfide sempre nuove che si profilano all’orizzonte. Iniziando dalla sostenibilità.
Top 500 Pordenone è stato ospitato dall’Electrolux Innovation Factory a Porcia, nell’edificio che fu la prima grande fabbrica della Zanussi, trasformata in luogo in cui far fiorire idee e progetti innovativi.
Le imprese
Sul palco il capo della redazione di Pordenone del Messaggero Veneto Antonio Bacci, la giornalista di Nordest Economia Roberta Paolini, che ha intervistato gli imprenditori e i manager ospiti: Annalisa Sluga per il Gruppo Rosa, Sergio Barel di Brovedani, Gianluca Tesolin di Bofrost e Marco Palazzetti di Palazzetti spa, quindi Manuel Forte di PwC, Luca Paolazzi, direttore scientifico di Fondazione Nord Est, Roberto Marin di Pwc. È stato Antonio Bacci a chiudere la serata intervistando Manuela Soffientini, presidente di Electrolux Italia, e Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico.
I numeri
«Partiamo dai dati - ha esordito Paolazzi - che rappresentano lo sguardo allo specchietto retrovisore per poi volgere l’attenzione sul domani.
Nel 2021 l’economia della regione, come rappresentata dalle Top 500, è stata oggetto della forte ripresa post-pandemia che ha coinvolto l’intera economia globale, registrando ricavi aggregati consolidati pari a 52 miliardi, +38,8% rispetto al 2020.
L’89% delle Top 500 ha registrato un incremento dei ricavi, il 74,2% ha registrato una crescita dei ricavi maggiori del 10% e addirittura il 53% ha registrato una crescita maggiore del 20%.
Anche la profittabilità è stata buona - ancora Paolazzi - segnalata in incremento per oltre il 50% delle imprese». Nell’aggregato l’Ebitda è in incremento per 1,3 miliardi.
La quota di imprese che ha chiuso l’anno in utile supera il 90%. Sottolineatura positiva per la quota di imprese che ha reinvestito gli utili, «che sono poi le aziende che si preparano a crescere domani».
Anche l’analisi per settori vede trainanti le macchine e apparecchiature, ricavi a +46% a 4,3 miliardi; il legno-arredo 3,2 miliardi di ricavi e anche qui crescita a doppia cifra a +22,4%; le apparecchiature elettroniche arrivano a 3,5 miliardi con una variazione di + 19,6%; quindi porti e logistica che realizza 2,7% miliardi, +32,1%.
«Guardando ora in avanti, dove sta andando il mondo e dove andiamo noi con lui? - è la domanda di Paolazzi -. E la nostra posizione è in plancia di comando o siamo semplici passeggeri e nemmeno sul ponte di prima classe? Porci queste domande significa interrogarsi sul futuro e sul ruolo che vogliamo avere.
Premesso che, come diceva Sant’Agostino, il futuro non esiste, deve ancora venire, quel che possiamo avere è solo il presente del futuro che è la nostra attesa. Ma da qui si può iniziare a costruire».
E la sfida sarà - ancora una volta - ardua: inflazione in aumento, tassi di interesse in crescita, recessione alle battute d’inizio, ordini in caduta.
E dunque? Ci sono tre temi sui quali Fondazione Nord Est sta lavorando che si chiamano «giovani, eterogeneità, rivoluzioni e trasformazioni».
Rispetto ai giovani, assistiamo alla loro fuga «che è sottostimata rispetto ai numeri che abbiamo a disposizione», ed è qui che occorre partire e lavorare per costruire un futuro migliore.
Roberto Marin di Pwc ha ricordato come Pordenone sia al 17° posto nella classifica delle province redatta da Cerved rispetto ai criteri Esg, grazie a imprese che investono in tecnologia green, alla quota di aziende preoccupate da temi legati al cambiamento climatico, per la quota di persone interessate ad acquistare prodotti e servizi da chi si impegna sul fronte ambientale. Ora la sostenibilità «richiede una attitudine strategica» orientata a creare valore a lungo termine.
E sostenibilità ovviamente non è solo energia o ambiente, ma anche persone, giovani, formazione, intere filiere «con l'ambizione di contribuire a creare una società sostenibile in grado di durare a lungo».