Amici e volontari insieme per Yana tra campi e rovi
Sospese le ricerche ufficiali, domenica 29 gennaio l’iniziativa per affiancare i familiari: perlustrata tutta la zona di Valle anche con alcuni cani
Sono arrivati a decine, grazie al tam tam sul gruppo WhatsApp che hanno creato, avvolti nei giacconi colorati, con scarpe da trekking, bacchette, e guanti e sciarpe a proteggersi dal freddo. Non sono riusciti a proteggere Yana, e ora, con il groppo in gola e i pugni stretti, qualcuno con il cane di casa trasformato in segugio, sono venuti a cercare la loro amica con l’energia e l’ostinazione dei vent’anni, sordi alla ragione che porta solo alla disperazione.
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Hanno salutato Oleksander Malayko, il padre di Yana affiancato dall’avvocato Angelino Murtas, e poi via a frugare tra i campi, gli stradelli e i rovi, con tanti volontari. Le ricerche ufficiali, dopo una settimana, sono state interrotte: neutralizzati, per il momento, dal silenzio di Dumitru Stratan, il 33enne moldavo in cella con l’accusa di aver ucciso e nascosto il cadavere della ex fidanzata, ora gli investigatori sperano di trovare qualche filo rosso dagli accertamenti sui reperti sequestrati, soprattutto dai telefonini di tutta la cerchia di parenti e amici di Stratan. I contatti di quelle ore potrebbero regalare indizi imprevisti e indicare, forse, qualche complicità negli spostamenti.
LA SERA DELLA SCOMPARSA
Yana Malayko la sera del 19 gennaio va a cena a Lonato con Andrej Cojocaru, il ragazzo che frequenta da qualche settimana. Ha lasciato Stratan in dicembre, e l’amicizia con Andrej è diventata una relazione sentimentale: questo sta facendo perdere la testa all’ex, che qualche giorno prima l’ha minacciata di ucciderla, senza peraltro spaventarla abbastanza da denunciarlo. Le ha anche detto di averle messo un geolocalizzatore nel telefonino per seguire i suoi movimenti e scoprire quello che considera un tradimento, ma lei non lo prende sul serio. In tarda serata le telefona, chiedendole di tornare nell’appartamento di piazzale Resistenza perché il loro cagnolino sta male, e vuole affidarglielo. Lei gli crede. All’1 e mezza Yana entra nell’appartamento, e alle 2 e 10 Stratan la raggiunge con il cane, che è in perfetta salute. Lo scrive Yana in un messaggio ad Andrej, l’ultimo, alle 2 e mezza.
LA NOTTE
Alle 5.13 Stratan viene ripreso mentre si affaccia dall’ascensore per controllare di non essere visto. Trascina un pesante sacco azzurro ed esce dall’edificio dalla porta posteriore che dà sul cortile. Dopo una ventina di minuti rientra dall’ingresso principale e sale le scale dell’androne.
LA MATTINA
Alle 7.46 una telecamera esterna riprende la Mercedes Slk di Stratan che da piazzale Resistenza si dirige verso l’ingresso carraio del condominio. Poi fa retromarcia verso il box con il bagagliaio aperto, lo chiude e parte. Alle 8.10 la Mercedes si impantana in via Albana, a Valle. Stratan ferma un agricoltore per farsi aiutare. Poi torna a Castiglione, forse facendosi dare un passaggio in auto.
le confessioni
Incontra un amico e torna nell’appartamento con lui. Gli confessa di aver ucciso Yana. Stessa confessione alla sorella Cristina che arriva poco dopo le 11. Torna in via Albana alle 13.22 con una 500 per liberare la Mercedes, con cui torna a Castiglione alle 14.
IL DUBBIO
Gli orari ripresi dalle telecamere, non fanno tornare i conti. Gli spostamenti sono velocissimi, troppo: quando ha avuto il tempo necessario per nascondere il cadavere di Yana?