Missionaria triestina travolta e uccisa in Brasile da un rapinatore in fuga: ecco cos’è successo
La 53enne Loredana Vigini morta a San Paolo. Fatale un trauma cranico
TRIESTE. Stava attraversando la strada, tranquillamente e sulle strisce pedonali, e all’improvviso è stata travolta da un uomo in sella alla bicicletta. Un uomo che aveva appena compiuto una rapina ed era in fuga. La triestina Loredana Vigini, 53 anni, missionaria in Brasile, è morta così. A San Paolo, dove era in servizio da alcuni mesi.
[[ge:gnn:ilpiccolo:12624786]]
Il dramma
Il dramma, che come si può immaginare ha letteralmente sconvolto la comunità cattolica triestina di cui Vigini ha sempre fatto parte, fin da ragazzina, da quanto risulta si è verificato giovedì scorso: a causa dell’urto la cinquantatreenne ha sbattuto violentemente la testa per terra, sul bordo del marciapiede. Ed è finita in coma.
La notizia
Ma la notizia dell’accaduto è rimbalzata oltreoceano, diffondendosi con insistenza negli ambienti cattolici triestini, solo ieri mattina: dopo che i medici dell’ospedale di San Paolo, la struttura sanitaria in cui la donna era stata ricoverata in condizioni disperate, hanno dichiarato la morte cerebrale. E dunque il decesso. Perché da quel coma Loredana Vigini non si è mai più svegliata.
[[ge:gnn:ilpiccolo:12624787]]
Una tragedia che, peraltro, avrebbe potuto rimanere ancora nel silenzio per altri giorni, visto che quando la cinquantatreenne è stata portata nell’ospedale di San Paolo nessuno conosceva la sua identità e nessuno era in grado di avvisare la famiglia in Italia. Loredana era in un letto, intubata e attaccata ai macchinari, senza che nessuno a Trieste fosse al corrente di alcunché.
[[ge:gnn:ilpiccolo:12624788]]
Il riconoscimento
È stata una suora dell’ospedale di San Paolo a riuscire a risalire al nome e al cognome della paziente. E a capire che si trattava di una missionaria italiana di origini triestine. La suora ha scritto una mail alla Diocesi di Trieste allertando la Curia dell’accaduto. A quel punto un sacerdote che conosce personalmente la famiglia Vigini si è messo in contatto con i famigliari comunicando loro che Loredana, in quel momento ancora viva sebbene in coma, era ricoverata in gravissime condizioni in un ospedale di San Paolo a causa di un tragico incidente.
Una laica sconsacrata
Loredana, insegnante di Religione alla scuola Caprin nei periodi trascorsi a Trieste, era una laica consacrata. Aveva quindi preso i voti. È cresciuta nella parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli, negli ambienti dell’Azione cattolica e della Pastorale giovanile attorniandosi di amicizie molto solide che l’hanno sempre supportata nel suo cammino di fede. E pure nella scelta vocazionale, forse atipica, intrapresa successivamente: quella di consacrarsi, pur rimanendo laica. Da ragazza, a San Vincenzo, animava le messe suonando la chitarra.
La sua storia
Per un lungo periodo, negli anni Novanta, Loredana Vigini aveva fatto parte della Comunità missionaria veneta di Villaregia, in provincia di Rovigo: una realtà fondata negli anni Ottanta, cui avevano aderito anche altri triestini, composta da laiche e laici consacrati, sacerdoti, coppie di sposi e singole persone di diversa nazionalità. Loredana era stata consacrata nel 1996 e nel 2012 era uscita dalla comunità di Rovigo. Nel frattempo aveva studiato Teologia e, lo scorso luglio, aveva preso la laurea magistrale in Filosofia all’Università di Trieste con una tesi in Filosofia del linguaggio sull’analisi semiotica del testo biblico.
Gli studi
Un percorso di studi con cui Vigini evidentemente ha perfezionato il cammino vocazionale che, una decina di anni fa, l’aveva portata a fondare proprio a Trieste “Semente Viva”, un’associazione di fedeli impegnata nell’attività di evangelizzazione in particolare attraverso il “bibliodramma”: una metodologia di drammatizzazione spirituale dei brani biblici in cui i fedeli sono chiamati a impersonare testi e personaggi, condividendone poi l’esperienza in gruppo.
In questi anni Vigini aveva portato l’attività di Semente Viva, ormai operativa a livello missionario anche in Brasile a San Paolo, dove la cinquantatreenne si trovava da settembre, anche nelle parrocchie della Diocesi di Trieste realizzando spettacoli.
Loredana, autrice di numerosi libri religiosi e manuali sul bibliogramma (anche in lingua portoghese), nella sua vita ha creato vari canti utilizzati poi nelle celebrazioni e negli incontri di preghiera. «Ho sognato di essere un pastore venuto dai campi – le sue parole contenute in un messaggio preparato lo scorso Natale – scoprendo con i miei occhi che Tu, il Salvatore, sei nato per me...».