Scende il prezzo del gas, una famiglia su tre avrà meno cara la bolletta: le simulazioni delle tariffe
Torna sotto ai cento euro al metro cubo il prezzo del gas, in discesa del 34% rispetto alla tariffa di dicembre, quando aveva raggiunto il picco di 150 euro. Le bollette in arrivo, quelle relative ai consumi di gennaio, si annunciano quindi più leggere e in discesa anche rispetto al primo trimestre dello scorso anno. La buona notizia, però, riguarda meno del 30% delle famiglie del Friuli Venezia Giulia.
La nuova tariffa comunicata la scorsa settimana dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) interessa infatti soltanto i clienti in regime di tutela, quelli cioè che non hanno mai aderito a un’offerta di libero mercato. E che rappresentano ormai una netta minoranza, sia a livello nazionale che nella nostra regione: secondo gli ultimi dati Arera, aggiornati allo scorso mese di novembre, più del 70% degli utenti domestici del Friuli Venezia Giulia è in regime di mercato libero.
E la percentuale è ancora più alta se si considerano i condomini, dove la percentuale di utenti in mercato libero supera il 75%, pur registrando una lieve contrazione rispetto agli anni precedenti.
PREZZO IN DISCESA
Qual è il prezzo medio di energia e gas nel nostro Paese? Impossibile dirlo, in un mercato che, pur non ancora del tutto liberalizzato, vede centinaia di fornitori e offerte diverse. Sconti per fasce di consumo, prezzi bloccati o indicizzati, bonus, tariffe fisse o biorarie: c’è di tutto e di più, e ogni famiglia è bersaglio settimanalmente, se non più spesso, di chiamate telefoniche o altre forme di marketing, più o meno aggressivo, da parte di compagnie o broker energetici.
L’unico prezzo certo presente sul mercato è quello “politico”, che l’Arera fissa all’inizio di ogni trimestre e mensilmente per il gas.
La riduzione del 34% del prezzo a metro cubo del gas è appunto il frutto dell’ultima delibera dell’Arera, che a partire da ottobre dello scorso anno non determina più il prezzo del gas all’inizio di ogni trimestre, ma solo alla fine del mese di riferimento (scelta che venne presa alla fine dell’estate a causa dell’andamento impazzito e delle quotazioni raggiunte dal mercato del gas naturale). Ecco perché la riduzione non riguarda i consumi a venire, ma quelli già effettuati a gennaio, che costeranno un terzo in meno rispetto a dicembre.
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LA BOLLETTA
Sicuramente in discesa anche i prezzi del mercato libero, perché a determinarli sono gli stessi fattori che guidano le scelte dell’Arera e le stesse variabili: su tutte l’andamento del prezzo di energia e gas sui mercati all’ingrosso, entrambi in forte discesa dopo i picchi mostruosi toccati alla fine dell’estate. È il frutto non solo delle politiche di differenziazione dei canali di fornitura rispetto al gas russo, ma anche una quantità di scorte che grazie alle elevate temperature medie di questo inverno è in questo momento superiore al fabbisogno.
Anche le altre voci che incidono sul calcolo della bolletta sono esattamente le stesse sia per il regime di tutela che per il mercato libero: il costo di distribuzione, la gestione del contatore, le imposte e i cosiddetti oneri di sistema, quella componente che prime della crisi energetica pesava sulle tasche degli italiani, ma che dallo scorso anno (e in via provvisoria, più volte prorogata) si è azzerata per l’energia e trasformata in sconto per il gas, per ridurre il peso degli aumenti sulle famiglie.
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LIBERI E TUTELATI
In una fase di andamento in discesa del Pun (il prezzo dell’energia sul mercato nazionale all’ingrosso) e del Ttf (la quotazione del gas alla borsa di Amsterdam, che è il riferimento europeo per il settore), a beneficiarne non sono soltanto gli utenti del marcato tutelato, ma anche quelli del mercato libero con prezzi indicizzati. Probabilmente la maggior parte degli utenti, in una fase in cui la forte volatilità dei prezzi rendeva particolarmente rischiose anche per le compagnie le offerte a prezzo bloccato. Quanto al futuro del prezzo tutelato, sulla carta ha i giorni contati. Inizialmente previsto per il 2019, l’avvento della totale liberalizzazione del mercato anche per le famiglie è stato spostato in avanti, di anno in anno e di proroga in proroga, fino al gennaio 2024.
Entro la fine di quest’anno, se non verranno disposti ulteriori slittamenti per legge, ogni famiglia sarà chiamata pertanto a scegliersi un’offerta di libero mercato. Chi non lo farà verrà dapprima collocato in un limbo che per qualche mese manterrà un prezzo politico, per poi essere trasferito “d’ufficio” dal proprio gestore a una tariffa di mercato. Ecco perché sarà bene documentarsi sulla natura delle offerte e scegliere quella più adatta alle caratteristiche del proprio nucleo familiare e dei suoi stili di consumo. Meglio farsi guidare da ragionamenti e valutazioni di medio e di lungo periodo, piuttosto che farsi abbagliare da prezzi civetta o da vantaggi di breve durata.