Mantova, scuola biblioteca parlante: la Sacchi si veste di libri
Gli alunni della media hanno trasformato le aule in 22 rappresentazioni letterarie. Romanzi, novelle e poesie: da “Piccole donne” a “L’Antologia di Spoon River”
Senza zaini per un giorno, in aule vestite di creatività ispirata a romanzi, novelle, poesie – in italiano e in inglese – letti ed amati nel quadrimestre e messi in scena. Ieri la scuola mesia Sacchi di via Frattini si è trasformata in una biblioteca parlante, con le voci di centinaia di studentesse e studenti impegnati a incrociare le loro esperienze di lettura. È la quinta edizione del World Book Day, esempio unico a Mantova e forse addirittura in Italia, mutuato dall'esperienza che nei paesi anglofoni è tradizione, sotto l’egida Unesco.
[[ge:gnn:gazzettadimantova:12672638]]
«Oggi i ragazzi vivono la lettura come un obbligo scolastico, non come un piacere, non come spunto di orizzonti infiniti ma a questa esperienza, che si discosta dalle lezioni tradizionali, loro partecipano con grande entusiasmo» spiega Alessia Dall'Oca, insegnante di inglese che assieme alle colleghe di lettere Mariacristina Codognola e Gabriella D'Amico, da cinque anni promuovono l'evento al quale partecipa tutto il corpo docente. Quest'anno ispirato alle parole passione, talento, ascolto.
[[ge:gnn:gazzettadimantova:12672639]]
Iniziata con un’intervista collettiva a Marella Paramatti e Simonetta Bitasi – colonne del Festivaletteratura – e all'assessora Serena Pedrazzoli, la maratona di lettura iniziata in ottobre, di orizzonti ne ha aperti diversi. E il tour tra le aule lo testimonia: ventidue rappresentazioni di altrettante opere letterarie lette in questi mesi e due installazioni. Ogni porta si apre su un mondo di parole letterarie e poetiche. Su Lewis Carrol: il bianconiglio e lo stragatto, i soldati, i re portano nel fantastico mondo di Alice.
In un'altra aula, attraverso i brani del monologo teatrale di Baricco, ci si immerge nel salone del piroscafo de "Il pianista sull'oceano", con Novecento che suona la tastiera di un piano fatto di cartone. Elegantissime le quattro sorelle March nell'aula in cui prende vita il salotto di famiglia raccontato da Louisa May Alcott e le "Piccole donne" vestono gonne lunghe plisettate, camicie bianche abbottonate fino al colletto, caste giacche. Di Pirandello hanno scelto "La patente", versione Totò, e la classe si popola di tanti piccoli iettatori di nero vestiti. E poi ancora i Malavoglia, Boccaccio, l'Antologia di Spoon River.
La Sacchi sui tre piani dell'edificio di via Frattini mette in scena in un giorno le attività realizzate: oltre a lettere e inglese, anche arte, musica, tecnologia... in un piccolo miracolo che è anche di inclusività: «Tutti vengono coinvolti nel fare qualcosa» spiegano i docenti, tra loro c'è anche chi è vestito da fata Turchina. Il Pinocchio che hanno letto non è quello dei racconti della buonanotte: nel capolavoro di Collodi hanno scoperto aggettivi nuovi e la costruzione letteraria delle Avventure.
Dal mare di Baricco esce anche la parola morte, inevitabile il riallaccio alla strage di questi giorni nello Ionio. E altri orrori dell'umanità hanno attraversato l'esperienza di lettura. Con la vera "Storia di Iqbal" Masih, il ragazzo pakistano di 12 anni, loro coetaneo che, denunciando la mafia dei tappeti, è diventato simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Con "Il pane perduto" di Edith Bruck, testimone dell'Olocausto, dall'aula esce un inebriante profumo. È quello del pane fresco, a forma del Terzo Paradiso di Pistoletto. Il profumo della speranza.