A Salò si presenta un Mantova decimato, ma serve l’impresa contro la capolista
foto da Quotidiani locali
La settimana orribile dell'Acm, riassunta con il poker incassato a Piacenza e la sconfitta-choc con l'Arzignano, impone ai biancorossi di non fare distinzioni sul quando e dove fare punti. Non è più il caso di andare troppo per il sottile, i jolly offerti dal calendario e dalle superiorità numeriche a gara in corso sono già stati bruciati tutti e poco importa che sul cammino del Mantova ci sia a questo punto la capolista del girone. La squadra di Mandorlini, staccata di quattro lunghezze dalla quota salvezza, è di scena oggi (17.30) in casa della FeralpiSalò, con qualche assenza di troppo e non meno incertezze su altri giocatori emerse nelle rifinitura di ieri pomeriggio.
Ricapitolando: fuori causa sono gli squalificati Iotti e Messori, gli infortunati De Francesco, Pedone e Guccione, che dovrà stare a riposo per una lesione muscolare al soleo. In dubbio Fazzi, Silvestro e D'Orazio (dovrebbero essere comunque convocati), mentre è recuperato Padella, che mercoledì aveva dovuto lasciare il campo anzitempo per una ferita ad un'arcata sopraccigliare. La formazione di partenza è un rebus, ma pare scontato il ritorno alla difesa a quattro, con il rientro di Ghilardi che poi salterà la prossima perché convocato nell’Italia under 20.
Nonostante l'handicap, lo stesso Mandorlini è smanioso del riscatto dei suoi: «Ogni partita è da giocare e dunque aperta a qualsiasi soluzione, questa oltretutto è per noi decisamente stimolante. Abbiamo delle difficoltà, lo sappiamo, ma ormai dobbiamo provare a far punti con tutte. Ce la metteremo tutta. Ci sono sei gare per centrare l'obiettivo di salvarsi e tra queste diversi scontri diretti. Per raggiungere la meta ci sono due strade: quella diretta, fosse anche all'ultimo minuto della partita conclusiva, e quella indiretta attraverso i playout. Noi all'obiettivo ci dobbiamo arrivare ad ogni costo, al di là delle situazioni sfavorevoli, ovvero le assenze e i due recenti ko». Dice di aver scosso le coscienze nello spogliatoio: «Ho detto ai ragazzi che abbiamo perso due partite che erano state definite “della vita”. Eppure siamo ancora vivi e ci giochiamo tutto in un mese e mezzo. Mi auguro di no, ma dovesse andar male avremo comunque un'altra finestra. Per noi non deve cambiare niente, dobbiamo essere pronti a tutto. L'unica cosa che possiamo fare in questo momento è lavorare e preparare al meglio ogni sfida, una alla volta. Il modulo di gioco? In casi come questo è dettato dalla disponibiltià degli atleti, ciò che più conta, come ha ribadito anche il presidente, è dare tutto quel che si ha. In settimana si preparano gli aspetti tattici, quelli emotivi invece è più difficile dominarli».
Con un obiettivo differente, così il tecnico dei gardesani Stefano Vecchi: «Il Mantova è squadra scorbutica. Ogni partita è fondamentale per la promozione. Siamo in testa per due punti e questo non ci può far stare tranquilli, servirà concentrazione fino alla fine».