Maltempo in Veneto. Zaia: «Salvati da bacini di laminazione e Protezione civile»
foto da Quotidiani locali
Tutte le opere che dal 2010 sono state messe in funzione in Veneto, e del valore di 2 miliardi di euro, insieme al lavoro della Protezione civile, "hanno aiutato a risolvere il problema evitando inondazioni. Ovviamente non abbassiamo la guardia, siamo ancora in fase di allerta, tra l'altro con degli allarmi rossi". Lo ha detto a Marghera, nella sede della Protezione Civile, il presidente del Veneto Luca Zaia, affiancato dall'assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin.
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"Penso al bacino di laminazione di Caldogno che abbiamo aperto - elenca Zaia - Montebello che è stato oggetto di un ampliamento piuttosto che Muson dei Sassi e molti altri bacini che avevamo a disposizione e che non abbiamo attivato".
Il problema maggiore in questo momento sono gli argini. "Il danno vero ce lo abbiamo con lo stress test di quest'acqua che è caduta e che spinge moltissimo sugli argini - sottolinea - Dovremo fare la radiografia agli argini per capire quale sarà il danno che abbiamo ereditato da questo evento catastrofale".